«Il mio lavoro distrutto nell’incendio a Napoli»

RUBANO. Nell’incendio che ha completamente distrutto la Città della scienza a Napoli, c’era anche un cinema 4D di un imprenditore padovano, Tiziano Tredese, titolare della Elmac che ha sede a Rubano. Da quattro anni cercava di installare la sua attrazione in Campania e per ben tre volte il destino si è accanito contro di lui. Adesso ha perso sia la struttura tecnologica del cinema, sia l’investimento economico per adattarla alle esigenze del museo scientifico. Lunedì doveva partire la stagione delle gite scolastiche che avrebbero permesso di ingranare e rientrare almeno nelle spese.
«Mi piace Napoli e ho amici fantastici in questa città», racconta Tiziano Tredese, «per cui ci tenevo ad avviare lì la mia attività». Imprenditore nel settore dei videogiochi, nel 2003 aveva acquistato la struttura per il cinema in quattro dimensioni, che aveva installato in alcune località del Veneto, per poi portarla in Campania. «Era un cinema di quaranta posti», prosegue Tredese, «con uno schermo curvo a 180 gradi, per aumentare l’effetto tridimensionale, e sei proiettori. Conteneva 13 filmati di vari generi, due dei quali erano adatti a un museo scientifico: “An ode to life” sull’origine della vita sul pianeta e “Legend of pyramid” sulla storia dell’antico Egitto». L’attrazione era stata installata dentro la Città della scienza a settembre e, grazie ai progetti di coinvolgimento delle scolaresche, da lunedì sarebbe stata visitata fino a maggio da almeno 250 mila alunni. «Giusto lunedì mattina mi avevano chiamato dal museo dicendomi che sarebbero partire le visite già prenotate e le attività extra, come feste e compleanni», prosegue l’imprenditore, «per cui il mio sgomento è stato enorme quando pochissime ore dopo al telegiornale ho visto le immagini in cui bruciava il museo e dentro anche il mio cinema». Di cui non è rimasto più nulla: completamente incenerito. Era costato 450 mila euro, senza contare i 20 mila euro spesi dall’imprenditore per adattarlo alla struttura del museo e per rinnovare le attrezzature, come lo schermo e i computer.
«Controllerò il contratto e l’assicurazione», conclude Tredese, «ma temo di non tornare più in possesso del denaro speso. Resta l’amarezza perché nel progetto ci credevo e perché, ostinatamente, volevo continuare a rimanere in Campania, nonostante due precedenti esperienze non andate bene. Quattro anni fa, infatti, con un amico avevo portato il cinema all’interno del parco acquatico e di divertimenti Magic World a Giugliano in Campania, ma per problemi gestionali ci siamo dovuti ritirare, senza guadagnarci praticamente nulla. Due anni fa avevo traferito il cinema al parco divertimenti Girabilandia, sempre a Giugliano, ma poco dopo è stato posto sotto sequestro e chiuso perché legato a un clan della camorra. Provata la mia estraneità alla vicenda, le autorità mi hanno permesso di recuperare il cinema e il capannone che avevo costruito per mettervelo dentro. Adesso l’incendio alla Città della scienza, pare assodato di origine dolosa. Chi dal nord Italia arriva con imprese e attività economiche non ha vita facile. Ricordo due anni fa il negozio di calzature Pittarello, aperto da appena due giorni in Calabria, vicino a Lamezia Terme, davanti alle vetrine fecero esplodere una bomba. A quanto pare esiste un sistema contro cui è impossibile andare».
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