Il “Nabucco” che parla direttamente all’anima

ROVIGO. Ultimo appuntamento con la Stagione Lirica del Teatro Sociale di Rovigo, che questa sera allee 20.30, vede in scena “Nabucco”, dramma lirico in quattro atti, musica di Giuseppe Verdi, libretto di Temistocle Solera. L’opera sarà domenica 17 febbraio, con inizio alle 16.
Maestro concertatore e direttore d’orchestra è Jari Hämäläinen; regia, scene, costumi e luci sono di Stefano Poda.
Maestro del coro è Giorgio Mazzucato; Orchestra Regionale Filarmonia Veneta.
Stefano Poda, il regista, scrive nelle sue note di essersi trovato a dirigere un’opera che nel tempo «dal punto di vista registico ha porto il fianco a una serie infinita di “interpretazioni”». Ma la via scelta per questo “Nabucco”, allestito con una produzione LiVe, è un’altra: «Per dar vero corpo a tale lacerante antitesi fra umanità, a questo manicheismo fra bianco e nero, la strada è eliminare ogni riferimento contingente, spogliare tutto e affidarsi davvero alla musica. Niente più divise, niente più buoni e cattivi, niente più armi e oppressi. La drammaturgia cessa di essere un peplum antico o moderno, superficiale ma rassicurante, e diventa una dimensione interiore: tutta la contrapposizione fra Ebrei e Babilonesi, fra Jeovah e Belo, fra fede e obiettività, viene ricondotta in contemporanea all'interno delle singole persone che abitano il palcoscenico».
Uno spettacolo quindi né moderno né convenzionale, ma “antico”, privo di “effetti” e di piccole astuzie, ricco invece di piccoli simboli come una sorta di strumento ottico, affinché chi vede ed ascolta, veda e ascolti la storia della propria anima, nel miserere della civiltà delle parole e delle immagini sprecate.
I biglietti costano da 60 a 17 euro, a seconda dell’ordine di posti e delle riduzioni.
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