Il Nobel della memoria ha il nome di Modiano

Il premio allo scrittore francese che scava tra ricordi e oblio
epa04438601 French author Patrick Modiano holds a press conference after being announced as the winner of the Nobel prize for Literature 2014, at the headquarters of his publishing house Gallimard, in Paris, France, 09 October 2014. The prize was awarded 'for the art of memory with which he has evoked the most ungraspable human destinies and uncovered the life-world of the occupation,' the Swedish Academy said in Stockholm, Sweden. EPA/IAN LANGSDON
epa04438601 French author Patrick Modiano holds a press conference after being announced as the winner of the Nobel prize for Literature 2014, at the headquarters of his publishing house Gallimard, in Paris, France, 09 October 2014. The prize was awarded 'for the art of memory with which he has evoked the most ungraspable human destinies and uncovered the life-world of the occupation,' the Swedish Academy said in Stockholm, Sweden. EPA/IAN LANGSDON

La memoria, i fantasmi del passato, il bisogno di tornare a quel tempo perduto dove affonda le radici la nostra identità. È lo scrittore e sceneggiatore Patrick Modiano il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2014. È’ lo scrittore che scava tra ricordi e oblio, con uno stile semplice e incisivo. Va alla ricerca di “Un Pedigree” (Einaudi) inafferrabile e mai scontato, come si chiama il suo romanzo più autobiografico, dove la storia della sua famiglia si incrocia con Parigi occupata dai nazisti.

«Mi sembra irreale essere finito insieme ad autori come Camus, che ammiravo quando ero bambino e adolescente» ha detto commentando nella sede di Gallimard, suo editore francese, l’assegnazione del premio dell’Accademia Reale Svedese. «Sono sorpreso, non me lo aspettavo proprio. Sono molto colpito. Andrò in Svezia, sono curioso di conoscere le ragioni per le quali mi hanno fatto l’onore di scegliermi».

Modiano non era tra i favoriti della vigilia come il giapponese Haruki Murakami e il keniota Ngugi wa Thiong’o, ma ancora una volta la giuria ha smentito i pronostici. È stato il segretario permanente della Reale accademia svedese Peter Englund a definire Modiano «il Proust del nostro tempo». «Il suo stile è molto preciso, molto economico. Scrive piccole frasi, brevi e molto eleganti. Ritorna generalmente sugli stessi argomenti ancora e ancora, semplicemente perchè questi argomenti non possono essere esauriti» ha aggiunto.

Figlio di un ebreo francese di origini italiane e di un’attrice belga, Modiano ha debuttato nella narrativa nel 1968 con “La place de l’Étoile” pubblicato da Gallimard. La ricostruzione della figura del padre, compromesso con il regime di Vichy, e la capitale francese durante l’occupazione, ma non solo, sono il fulcro della sua ispirazione e di molte sue opere in cui si trovano una vena esistenzialista e personaggi enigmatici, misteriosi. Anche nel penultimo romanzo, “L’erba delle notti” che in Italia uscirà nei Supercoralli Einaudi nel dicembre 2014, viene rievocato il passato attraverso la figura di Jean che ormai adulto cerca di ricostruire attraverso un taccuino, appunti e lettere, situazioni e personaggi di molti anni prima. E sempre per Einaudi, suo editore italiano, arriverà nelle nostre librerie nel 2015 l’ultimo libro di Modiano, “Pour que tu ne te perdes pas dans le quartier”, del 2014.

Molto amato in Francia dove ha vinto nel 1978 il premio Goncourt con “Rue des boutiques obscures”, e vincitore in Italia del premio Bottari Lattes Grinzane Cavour nel 2012 con il romanzo ispirato alla storia vera di una ragazza ebrea di 15 anni “Dora Bruder” (Guanda), vittima dell'Olocausto, Modiano è autore di oltre trenta romanzi e anche di sceneggiature e libri per bambini, tradotti in numerose lingue.

Tra le sue opere diventate film “Villa Triste”, portato sul grande schermo da Patrice Leconte, dove a dominare sono la nostalgia e il sogno, e la sceneggiatura del film di Louise Malle “Cognome e nome: Lacombe Lucienne”. Modiano è stato anche nella giuria del Festival di Cannes nel 2000, presieduta da Luc Besson.

Allievo di Raymond Queneau che ha avuto una grande influenza sulla sua formazione e la sua crescita come scrittore, Modiano si è ispirato nei suoi libri, oltre che a materiale autobiografico, a interviste, articoli di giornale e annotazioni personali conservate nel corso degli anni.

In Italia sono usciti per Einaudi anche “Bijou” (2005), “Nel caffè della gioventù perduta” (2010) e “L’orizzonte” (2012). E per Donzelli è arrivato in libreria nel 2014, “Caterina Certezza”, una storia per bambini.

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