Il notaio: «L’anziano cambiò testamento per la badante»

TOMBOLO. Il notaio ha confermato: l’imputata accusata di circonvenzione di incapace – la badante Emilia Pricopi, oggi 55enne, di origine romena – si era presentata nel suo studio con l’anziano...
SBRISSA-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-ESTERNI TRIBUNALE DI PADOVA
SBRISSA-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-ESTERNI TRIBUNALE DI PADOVA

TOMBOLO. Il notaio ha confermato: l’imputata accusata di circonvenzione di incapace – la badante Emilia Pricopi, oggi 55enne, di origine romena – si era presentata nel suo studio con l’anziano assistito, Biagio Lovisetto, classe 1927 di Tombolo. Obiettivo: modificare il testamento in precedenza già sottoscritto dall’anziano possidente. Ieri di fronte al giudice di Padova, il notaio Nicola Maffei con studio a San Martino è stato sentito nella veste di testimone. «I due si sono presentati insieme» ha confermato il professionista, spiegando poi che «non era mio compito accertare se l’anziano fosse capace o meno di intendere o di volere». L’accusa contestata alla donna è di aver raggirato il pensionato (nel frattempo deceduto) approfittando del suo stato di decadimento cognitivo e inducendolo a compere atti per lui dannosi. Tra questi: rilasciare una delega per consentire alla badante di operare sul suo conto in banca. Lei era riuscita a prelevare 78 mila euro e a convincere l’uomo a fare le pubblicazioni matrimoniali (ma le nozze erano state impedite dal nipote che si era rivolto al giudice). In più la donna avrebbe gestito la locazione di un appartamento di proprietà di Lovisetto incassando 250 euro mensili, facendosi dare in comodato un alloggio in cui vivere. Infine si era fatta nominare beneficiaria del testamento. Di nuovo in aula il 19 giugno. I familiari dell’anziano sono parte civile con l’avvocato Federico Pranovi.(cri.gen.)

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