Il padre del responsabile: «Ho perso i miei cari sulla strada Io capisco quella famiglia»

IL PARROCO Don Egidio Girolimetto Qui sopra la casa della famiglia Vendramin in via Moro a Carmignano
CARMIGNANO.
Il figlio Mirco, 22 anni, ha centrato in pieno con la sua Vw Polo la Mini Cooper di Alex Di Stefano, 24 anni, morto sul colpo. La madre di Alex non ha retto il dolore, si è tolta la vita. Sergio Vendramin conosce il dolore, quello che ti distrugge. Ci è passato attraverso, 15 anni fa: un suv, su una semicurva, in via Cerato a Spessa di Carmignano, piombò come un proiettile contro l'auto guidata dal fratello di Sergio, Mario. Fu massacrata un'intera famiglia: Mario, la moglie, i due figli di 8 e 5 anni. E quindi, di fronte al dolore, Sergio sa cosa si prova. La vita lo ha già ferito a sufficienza. Mirco ora si sta riprendendo: «Nostro figlio è stato operato alla milza, sembra che il problema sia risolto, ha subìto anche un intervento al piede destro, che è fratturato, e alla tibia della gamba sinistra. È ancora in Rianimazione all'ospedale di Vicenza, ma i medici sono ottimisti: tra oggi e domani dovrebbe essere trasferito in reparto». Sta meglio anche la fidanzata Deborah Camazzola, 23 anni, di Sandrigo: «Lei è stata operata all'intestino, le ore critiche sono alle spalle, sarà presto in reparto anche lei». Mirco non sa nulla di quanto è accaduto. «L'abbiamo visto una sola volta, era sotto l'effetto degli anestetici». Nell'incidente, il figlio ha causato la fine di un ragazzo di appena 24 anni, Alex Di Stefano. La madre di Alex non è riuscita a reggere la perdita del figlio, è andata a riabbracciarlo usando una corda. Un padre di famiglia si è ritrovato in pochi giorni senza figlio e moglie. E ha urlato la sua rabbia. Sergio conosce quel dolore: «Sappiamo, possiamo capire, conosciamo la disperazione che sta provando quest'uomo. Mio fratello Mario fu ucciso con la moglie e i due figli piccoli, di 8 e 5 anni, da un suv, in via Cerato, su una semicurva, qui a Spessa. È tutto così indescrivibile, lo so. Ma speriamo che non venga data la colpa a Mirco per il gesto compiuto dalla mamma di Alex». Gli hanno detto che il figlio è risultato positivo agli stupefacenti: «Vogliamo vederci chiaro, per noi sarebbe una novità assoluta. E comunque ho parlato con le forze dell'ordine, mi hanno spiegato che potrebbe essere che i farmaci somministrati durante il primo soccorso abbiano influito». Il padre difende il figlio: «E' un bravo ragazzo, aveva tutti i suoi punti sulla patente, non ha mai combinato guai, un giovane normale, con un lavoro, la fidanzata, gli amici, un tipo sportivo. Siamo tremendamente dispiaciuti, sconvolti. Questa vicenda ci tocca, nel profondo, davvero, è tutto insopportabile. Mia moglie Graziana è una mamma ed è disperata. Il ragazzo che è morto poteva essere nostro figlio». Siamo in un quartiere residenziale, in via Aldo Moro, a due passi dal centro. Una casa curata. Sergio parla come uno che il dolore infinito lo conosce: «Io posso capire, davvero».
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