Il Parco Colli non ci sta: la piramide di Valnogaredo ha ormai i giorni contati
Il presidente Borile: «Trattandosi di un nuovo volume non è sanabile: lunedì diamo l'incarico per abbatterla»

LA PIRAMIDE DI LUCE. Si trova sul monte Venda e da valle è appena visibile (nella foto sotto)
CINTO EUGANEO. Pare condannata alla demolizione la «Piramide di luce» di Valnogaredo. Il Parco Colli, per bocca del nuovo presidente Simone Borile, ha annunciato infatti la linea della fermezza: già la prossima settimana potrebbe scattare l'abbattimento.
La struttura di granito e onice è stata realizzata in via Sassoni 26, a Valnogaredo, di fianco all'agriturismo Alto Venda. Viene utilizzata dell'associazione vicentina «La Piramide di luce», come spazio per la meditazione. Ma è completamente abusiva, e già da qualche mese era finita nel mirino del Parco Colli.
«I primi giorni di luglio sono scaduti i termini per un eventuale ricorso da parte del proprietario - spiega il presidente del Parco - pertanto provvederemo alla demolizione quanto prima. Probabilmente già la settimana prossima, a meno che non intervengano novità da parte del Tar. Al momento, comunque, a noi non è stata notificata alcuna comunicazione. Di prassi, prima di dare seguito ai provvedimenti di demolizione, attendiamo una decina di giorni, per evitare che ci siano eventuali procedure in atto. Ma ora abbiamo già individuato la ditta per la demolizione e lunedì provvederemo all'incarico, poi sarà una questione di giorni».
La piramide, insomma, a quel che risulta al Parco sarebbe stata costruita senza presentare alcun progetto. «C'è stato qualche contatto con un tecnico, ma l'opera non è sanabile, perché è un nuovo volume - chiarisce Borile -. Se davvero esisteva un altro volume, non ci è mai stato segnalato, e comunque mancavano gli estremi di legittimità». E conclude: «Come Parco abbiamo intenzione di far rispettare la normativa sino in fondo. Se poi i proprietari presenteranno qualche controdeduzione o altri progetti, li valuteremo, come è giusto che sia».
Plaude alla linea del Parco il consigliere di minoranza Gianni Sandon: «Interventi come questi- sottilinea - vanno fatti rispettando le regole, non certo tentando di trovare aggiustamenti più o meno artificiosi». Ironico invece il commento dell'ambientalista Francesco Miazzi: «Dopo i grattacieli di Claudio, la torre di Italcementi, la villa di Ascierto... la piramide è quasi un peccato veniale».
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