Il ponte sul Brenta nel degrado Sos all’Anas: «Verifica subito»
FONTANIVA
Segni di degrado, ferri del cemento armato in vista, calcinacci sotto la struttura: la Provincia si fa portavoce dell’allarme dei cittadini sulle condizioni del ponte sul fiume Brenta, a Fontaniva, e segnala con un dossier fotografico i problemi all’Anas.
Ad attivarsi è stato il consigliere provinciale e comunale di Cittadella Luigi Sabatino: «Ho coinvolto» spiega, «il presidente della Provincia Enoch Soranzo con una interpellanza urgente e ho inviato una segnalazione all’Anas sullo stato del ponte di Fontaniva» che si sviluppa sulla Sr 53 Postumia. Dopo il dramma del ponte Morandi a Genova in tanti sono andati ad osservare lo status dei ponti di Carturo e Fontaniva. Sul primo la provincia ha limitato il sovraccarico istituendo il senso alternato, ma «lo stesso non si può dire per il ponte di Fontaniva, di competenza di Anas, che da tempo versa in precarie condizioni: basta osservare il manto stradale e i relativi giunti di collegamento per capire il grado di manutenzione. Già a metà degli Anni Settanta il Brenta lasciò il segno facendo crollare il ponte realizzato nel 1950. Successivamente venne ricostruito».
Il problema: «Alcuni cittadini hanno segnalato che in alcuni punti del ponte risultano evidenti i segni di degrado quali cemento scoppiato e ferri a vista, con calcinacci rinvenibili al di sotto della struttura». Per questo il consigliere sollecita Anas per «controlli approfonditi sulla stabilità», anche in vista di «un progetto ciclopedonale del Comune che dovrebbe gravare ulteriormente sul ponte: auspico che l’opera venga valutata verificando in maniera approfondita la struttura, prima di rilasciare qualsivoglia autorizzazione in Conferenza dei Servizi che dovrebbe essere prossima. Tra l’altro, senza entrare nel merito, ritengo che la soluzione della pista ciclabile a ridosso di una strada così trafficata e di dimensioni limitate di certo non sia quella ottimale, preferendo di gran lunga una soluzione che possa interessare il vicino ponte ferroviario, ben più solido e sicuro». Sabatino confida che i vertici di Anas comprendano «la gravità della situazione e la potenziale pericolosità» e chiede, concretamente, «che possano assicurare la corretta manutenzione delle strutture ed eventuali interventi, mettendo in sicurezza e garantendo la stabilità delle stesse, eventualmente limitando i carichi», sulla falsariga di quanto già successo a Carturo anche se è evidente la differenza di traffico sul Brenta tra i due ponti. «Certi pericoli, anche solo potenziali devono essere eliminati alla radice; solo così potremo evitare le stragi che ci stanno drammaticamente accompagnando negli ultimi anni», conclude il consigliere, lanciando un appello: «Ci si attivi al più presto per tutte le verifiche e le azioni di salvaguardia per la pubblica incolumità». —
Silvia Bergamin
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