Il secolo di Pegoraro «Il fascismo resta un pericolo latente»

Partigiano ed ex parlamentare, martedì compie 100 anni «È fondamentale far conoscere la storia ai nostri ragazzi»
Claudio Malfitano



«È fondamentale far conoscere la storia ai giovani per prevenire il ritorno del fascismo, che rimane un pericolo latente nella società italiana». Cento anni (martedì) e la lucidità intellettuale e politica di leggere l’attualità con lo sguardo rivolto al futuro. Emilio Pegoraro – già partigiano, senatore, leader degli agricoltori – varca il secolo, esattamente come il suo Pci. È rimasto colpito dalle immagini dell’assalto alla Cgil, che ricorda le squadracce di cui ha sentito parlare in gioventù. L’unica risposta possibile quindi è coltivare la memoria e trasmetterla alle nuove generazioni.

IL PERICOLO FASCISTA

«Gli avvenimenti delle ultime settimane e l’assalto contro la sede nazionale della Cgil a Roma dimostrano che il fascismo rimane un pericolo latente nella società italiana. Non bisogna mai abbassare l’attenzione e bisogna lavorare per costruire e rafforzare l’unità tra le forze democratiche», ragiona Pegoraro. Se la vista con l’età è andata calando, la memoria resta vivida e il ragionamento è limpido.

È il 1941 quando parte per la Campagna di Russia («un’esperienza tragica, in cui eravamo male armati e peggio equipaggiati», ha ricordato negli anni scorsi). Fortunosamente riesce a tornare a Fontaniva, dove aderisce alle brigate Garibaldi. Ai rastrellamenti, alle torture e agli omicidi delle Brigate Nere, i partigiani (e Pegoraro con loro) rispondono con rappresaglie e sabotaggi. Viene catturato, finisce in carcere a Bassano e riesce a scappare. Mesi in clandestinità, fino all’arrivo degli Alleati.

LA POLITICA E GLI AGRICOLTORI

In una delle sue tante vite, Pegoraro è stato anche eccellente politico, per tre legislature in parlamento, e leader della Cia, la confederazione italiana agricoltori. Conosce bene le terre padovane, ha visto evolvere il sudore e la fatica dei braccianti, fino all’arrivo dei primi immigrati.

Poi, con la pensione e l’avanzare dell’età, una sola missione: la testimonianza. «Per anni ho incontrato nelle scuole le ragazze e i ragazzi per trasmettere loro con la mia testimonianza i valori della Resistenza, della libertà e della democrazia. È fondamentale far conoscere loro la nostra storia. Mai nessun passo indietro».

LA FESTA ALLA FORNACE CAROTTA

Da anni Pegoraro vive all’Arcella, in un rione popolare. Al suo fianco, da più di 70 anni, l’insostituibile moglie Leontine: l’altro polo di un amore magnetico che ha attraversato la Storia e germogliato due figlie e tre nipoti.

Martedì mattina alle 11, nel giorno del suo centesimo compleanno, Emilio Pegoraro sarà festeggiato alla Fornace Carotta di via Siracusa. Ci saranno anche il sindaco Sergio Giordani, Flavio Zanonato, presidente Centro Studi Ettore Luccini, Daniele Toniolo, già presidente di Cia Padova, e Floriana Rizzetto, presidente dell’Anpi. —

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