Il sindaco è furibondo ma chiede una verifica

MONSELICE. Al sindaco Francesco Lunghi la notizia dello studio Chicken Pop’s arriva di rimbalzo. E la sua risposta è adrenalinica. «Ho già scritto all’Usl per chiedere una verifica», racconta al telefono. «Se è vero quello che si dimostra con questa indagine, bisogna chiudere tutti gli allevamenti di polli ruspanti, ucciderli tutti, distruggere le uova». È una provocazione, almeno nei toni. Ma Lunghi è arrabbiato e insiste: «Ci sono troppe cose che non capisco. Perché questo comitato, se aveva sospetti, non si è rivolto all’Usl e all’istituto zooprofilattico? Perché hanno aspettato mesi prima di divulgare i risultati? Se c’era un allarme, non era il caso di avvisare subito la popolazione?». Lunghi è travolgente: «Voglio capire come hanno scelto la gallina da analizzare. Voglio sapere che esami hanno fatto e perché si sono rivolti a una società di Trieste. Non si fidano delle istituzioni? ». La risposta è implicita, Lunghi la conosce. E conosce bene anche i capitoli precedenti di questa storia. «So che vogliono usare l’esito di questa analisi come arma contro la cementeria. Ma io dico che a questo punto il comitato potrebbe avere almeno una colpa grave». Una fra due. Il sindaco spiega: «Se è vero quello che dicono, hanno la colpa di non aver messo la gente in condizione di evitare di mangiare polli con la diossina. Se non è vero quello che dicono, allora hanno creato un allarme sociale pericolosissimo, perché io voglio vedere chi avrà il coraggio, da adesso in poi, di mangiarsi un pollo o di farsi un brodo o una frittata. E voglio vedere domenica prossima chi va a mangiare la gallina nei ristoranti sui Colli. Prima di lanciare questo allarme, forse era il caso di fare tutte le verifiche. Io comunque, nel dubbio, le verifiche le sto chiedendo all’Usl».