Il sindaco Vigato al capolinea oggi il consiglio vota la sfiducia

Alle 16 la seduta che potrebbe spalancare le porte all’arrivo del commissario Cinque esponenti della maggioranza lo accusano di «inefficienza sulla discarica»
Vighizzolo (PD), 8 Giugno 2019. Insediamento del nuovo consiglio comunale a Vighizzolo. Nella foto: il sindaco di Vighizzolo Vigato Paolo giura fedeltà alla Repubblica Italiana su una copia della Costituzione
Vighizzolo (PD), 8 Giugno 2019. Insediamento del nuovo consiglio comunale a Vighizzolo. Nella foto: il sindaco di Vighizzolo Vigato Paolo giura fedeltà alla Repubblica Italiana su una copia della Costituzione

VIGHIZZOLO D'ESTE

Sembra essere arrivato al capolinea il mandato di Paolo Vigato, sindaco del paese dallo scorso giugno. Alle ore 16 di oggi è convocato il consiglio comunale con la mozione di sfiducia al primo cittadino sottoscritta da otto consiglieri, di cui cinque di maggioranza.

LA RIVOLTA

La rivolta contro Vigato, 59 anni, arriva in particolare dopo l’ok regionale all’ampliamento della vicina discarica di Sant’Urbano. I consiglieri comunali che propongono la mozione sostengono che il sindaco non avrebbe attuato una seria opposizione all’aumento di volume della discarica, soprattutto nel corso del Comitato tecnico regionale Via del 25 marzo scorso. La mozione di sfiducia a Vigato, come già sottolineato, porta la firma di cinque consiglieri di maggioranza su sette totali (il vicesindaco David Girotto, l’assessore Ylenia Belluco e poi Selene Tobaldo, Emanuel Toniolo e Marco Paluan) e dei tre d’opposizione (Claudio Paluan, Giuseppe Barbetta, Emanuele Dovigo).

«INEFFICIENZA»

Vigato, lo si legge chiaramente nel documento firmato dagli otti, è accusato di «incapacità amministrativa» e di «inefficacia politica». La mozione parla chiaramente di «diversità di orientamento politico tra sindaco e maggioranza» e fa altrettanto chiaramente riferimento alla «posizione poco chiara tenuta dal sindaco sull’ampliamento della discarica di Sant’Urbano». Inutile dire che, se sarà confermata l’opposizione, l’amministrazione comunale di Vighizzolo ha vita breve. La sfiducia a un sindaco a maggioranza assoluta, infatti, è una delle circostanze che porta allo scioglimento di un consiglio comunale.

RISCHIO COMMISSARIO

Qualora avvenisse, e le probabilità sono alte, Vighizzolo verrebbe commissariato e si andrebbe a votare la nuova amministrazione comunale nella prossima parentesi di voto, quella cioè in cui si eleggeranno i nuovi vertici della Regione (ma anche di municipalità come Casale di Scodosia, che l’anno scorso ha visto mancare prematuramente il sindaco Stefano Farinazzo). Paolo Vigato, ovviamente, avrà modo di difendersi nell’assemblea di oggi: «Sono sindaco da meno di un anno e in questo breve tempo sono riuscito a far inserire Vighizzolo tra i Comuni che potevano dire la loro nella questione della discarica, risultato non banale» ha ricordato il primo cittadino.

«Ho inoltre partecipato» ha aggiunto « al sopralluogo tecnico in discarica, ho chiesto serie garanzie e avanzato importanti quesiti, per esempio sull’utilizzo delle acque o sul tema degli uccelli che si alimentano in discarica. Non sono uno di quelli che dice “no” a priori, credo nella puntualità e nella concretezza delle opposizioni e in tal modo mi sono mosso. Ricordo inoltre che il mio Comune non aveva in ogni caso diritto di voto sull'okay all'ampliamento».

«UNA PUGNALATA»

Vigato aveva già espresso tutto il suo rammarico per l’atteggiamento dei suoi consiglieri: «La mozione di sfiducia? Una pugnalata, arrivata peraltro in un momento d’emergenza», chiude il sindaco, che vede ormai traballare la sua posizione. —

Nicola Cesaro



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