Il Teatrino di Palazzo Grassi rinasce firmato Tadao Ando

VENEZIA. Un involucro in marmorino bianco ghiaccio, dalle linee nette e pulite, illuminato da un grande lucernaio triangolare, come triangolari sono gli ampi varchi che portano al foyer, a...
Di Roberta De Rossi

VENEZIA. Un involucro in marmorino bianco ghiaccio, dalle linee nette e pulite, illuminato da un grande lucernaio triangolare, come triangolari sono gli ampi varchi che portano al foyer, a racchiudere il bozzolo ricurvo dell’auditorium: una sala avvolta in materiali fonoassorbenti antracite per ospitare 225 sedute in legno e tessuto, il palco, lo schermo, l’acustica perfetta. Al contempo, freddo e accogliente.

È il nuovo teatrino di Palazzo Grassi che porta l’inconfondibile segno puro, rigoroso ed elegante di Tadao Ando, che per la fondazione Pinault ha già firmato il restauro di Punta della Dogana. L’originale facciata d’ingresso è l’unica (dovuta) concessione alla nostalgia del glorioso teatrino che dal 1949 al 1983 ospitò i programmi del Centro internazionale delle arti e del costume, prima di chiudere e venire corroso dal degrado dell’abbandono: passato il portone, si viene abbagliati dal candore e dalla luminosità del nuovo teatrino Pinault-Ando. Del vecchio teatro restano le proporzioni esterne, pur livellate in un parallelepipedo, a custodire un volume interno del tutto nuovo: 65 mila ore di lavoro in dieci mesi di cantiere (François Pinault ha acquistato Palazzo Grassi nel 2005, ristrutturandolo, per poi concentrarsi su Punta della Dogana nel 2009 e dal 2011 sul teatrino), mille metri quadri di superficie, 30 imprese al lavoro con 160 persone coinvolte nel cantiere, una vasca di contenimento capace di lasciare la struttura all’asciutto anche con una spaventosa marea di due metri sopra il livello del mare: il che ne farebbe, con la Dogana, l’unico luogo salvo in una città pre-Mose probabilmente stremata.

Ora il teatro aprirà e tutti lo potranno “provare” gratuitamente, tutti i giorni escluso il martedi, dalle 10 alle 19, con proiezioni continue (tre diversi filmati, a giorni alterni): “The Snorks: A Concert for Creatures” di Loris Gréaud, “Marilyn” di Philippe Parreno, “1395 Days without Red” di Anri Sala,da domani al 14 luglio.

Tre gli appuntamenti musicali, in collaborazione con il Venetian Centre for Baroque Music: il 29 giugno “Gran Canal: Venezia fonte delle confluenze” Opera Prima Consort; il 6 luglio”Integrale delle sonate per violoncello di Vivaldi, parte prima” e il 7 settembre “Terzo centenario della morte di Arcangelo Corelli” Ensamble L’Estravagante. Dal 28 al 31 agosto la XIV edizione del Circuito Off e, tra ottobre e dicembre, gli incontri del ciclo “L’Opera parta” con le Università veneziane, ogni mercoledì alle 17, incontri con gli artisti delle mostre in corso, proiezioni di film sugli archivi delle mostre d’arte contemporanea.

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