Il teatro piange Carla Poli

SI è spenta a Venezia a 91 anni, con il marito Giovanni fondò l’Avogaria
Di Enrico Tantucci

VENEZIA. «Il fortunato incontro con mio marito mi ha donato il privilegio di un’esistenza straordinaria vissuta intensamente. Uniti nell’amore e nella passione per il teatro, siamo stati una coppia perfetta per totale comprensione e comunione d’intenti. Questa forza è stata la nostra ricchezza».

Sono parole di Carla Poli Picozzi, rilasciate qualche anno fa al nostro giornale e suonano - oggi che è scomparsa a Venezia all’età di 91 anni - quasi come un degno epitaffio per quella che è stata definita la regina del teatro veneziano di tradizione rivisitato, avendo fondato insieme al marito Giovanni Poli nel 1969 quel Teatro a l’Avogaria di Venezia che da quasi cinquant’anni è il punto di riferimento della sperimentazione teatrale legata alla Commedia dell’Arte ma anche all’improvvisazione e all’avanguardia.

E Giovanni Poli - già fondatore del Teatro Universitario di Ca’ Foscari - creò con Carla anche la prima scuola veneta di formazione professionale al mestiere d’attore nel teatrino di Corte Zappa e fu proprio lei a “regalare” al grande regista il primo nucleo di quello che sarebbe diventato il futuro teatro, accedendo da calle de l’Avogaria.

«Gli feci trovare le chiavi sul comodino», ricordava in quella intervista.

E Carla Picozzi Poli - donna mite e gentile, parca di parole, apparentemente sempre dietro le quinte, ma dotata invece di una grande determinazione e di un amore autentico e mai spentosi per il teatro - ha saputo portare avanti fino all’ultimo, assumendone la direzione artistica, anche dopo lo scomparsa di Giovanni Poli nel 1979 e con l’aiuto del figlio Stefano, l’avventura de l’Avogaria, che continuerà ancora con lui.

In più di quarant’anni di attività il teatro a l’Avogaria ha prodotto oltre 70 spettacoli, tra cui la celeberrima “La Commedia degli Zanni”, o “L’alfabeto dei villani”, portati in tournée e rappresentati praticamente in tutto il mondo. Il Teatro a l’Avogaria è stato anche fucina di tanti allievi che hanno poi abbracciato la professione di attore, regista e scenografo.

Impossibile citarli tutti: da Enzo Milani a Enzo Turrin, da Lino Spadaro a Stefania Felicioli, passando per Bepi Morassi - ora direttore di produzione del Teatro La Fenice - a Paola Brolati e Stefano Scandaletti, solo per fare qualche nome. E dietro le quinte - prima con Giovanni Poli e poi a da sola - a seguirli, sempre lei Carla Picozzi Poli, nominata tra l’altro nel 2004 Veneziano dell’Anno e premiata nel 32008 con il Leone di San Marco dall’Assessorato al Turismo di Venezia proprio per l’impegno profuso nella diffusione della tradizione culturale e teatrale veneziana.

Ogni anno l’Avogaria organizza corsi dedicati ad appassionati e professionisti, su discipline quali Recitazione, Commedia dell’Arte, Dizione, Storia del Teatro, Canto, Tecnica dell’interpretazione. Così continuerà anche con Stefano, perché l’Avogaria non può morire. Carla Poli- dopo Giovanni - non lo permetterebbe.

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