Il topo nelle patatine potrebbe essere un caso di sabotaggio

Secondo le perizie il roditore non è stato fritto insieme ma imbustato all’ultimo con il prodotto della Bag Snacks

GALLIERA VENETA. Doppia consulenza depositata l’altro ieri in merito al topo morto trovato all’interno di un sacchetto di patatine. Sul tavolo del Gup Domenica Gambardella sono state arrivate le perizie dei tecnici del pubblico ministero e della difesa. Entrambe ipotizzano che il topolino sia finito nel sacchetto dopo la fase produttiva e non sia stato cotto assieme alle patate. Quel tipo di patate infatti viene cotto per 12 secondi a 198 gradi. Il topo “domestico” lungo 5 centimetri - assicurano le perizie - è stato invece fritto per almeno 30 minuti. Quindi, recitano le due consulenze, è stato imbustato all’ultimo e si potrebbe trattare persino di un caso di sabotaggio.

Era il 16 maggio dell’anno scorso e il protagonista della disavventura fu una ventenne di Spinea (Venezia), che stava facendo merenda in compagnia del fidanzato. Un urlo al ritrovamento, poi il malore con tanto di svenimento, seguito da una corsa al pronto soccorso dell’ospedale di Mirano, di fronte al timore di aver contratto qualche infezione, prima di recarsi alla caserma dei carabinieri e presentare una dettagliata denuncia con la consegna del “corpo” del reato: il sacchetto di patatine con i resti sbriciolati del croccante vegetale e il corpicino fritto del roditore.

Nei guai sono finiti il titolare e la responsabile del controllo di qualità dell’azienda produttrice delle patatine, la Bag Snacks srl, con sede a Galliera Veneta: Italo Gerolimetto, 65 anni residente a Fontaniva, e Nicoletta Gagliardi, 41 anni, residente a Cermenate (Como). I due (difesi dall’avvocato Giuseppe Pavan) si sono opposti a un decreto penale di condanna alla pena di 3.500 euro ciascuno, affrontando il processo. Il prossimo 3 giugno hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con rito abbreviato condizionato alla consulenza della difesa, consegnata all’udienza preliminare di giovedì. La norma violata è quella che vieta «di impiegare nella preparazione di alimenti, di vendere o distribuire per il consumo sostanze alimentari insudiciate». Sicuro che il roditore sia morto per frittura nell’olio bollente. Erano rimaste integre muscolatura e ossa mentre la carne risultava sterilizzata e ricca d’olio.(c.bel.)

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