Il vescovo affida a don Bicciato anche la comunità di Mezzavia

MONTEGROTTO TERME. Insediamento di don Roberto Bicciato, che succede a don Luigi Ferrarese, anche a parroco di Mezzavia domenica. Un insediamento avvenuto all’interno della visita pastorale del vescovo, monsignor Claudio Cipolla, a Montegrotto e Torreglia. Don Roberto è quindi ora parroco di tutte e tre le parrocchie di Montegrotto: San Pietro Apostolo (Duomo), Turri e Mezzavia. Nelle ultime due svolge il ruolo di parroco non residente, mantenendo infatti la residenza alla canonica del Duomo
«È la comunità che adesso diventa il centro dell’attività parrocchiale», spiega Don Roberto. «L’attività a Turri e Mezzavia rimane invariata. Restano le catechesi e i consigli pastorali. Il prete non è più al centro, ma il fulcro di tutto diventa la comunità». Concetto ribadito anche dal vescovo Cipolla. Don Roberto sarà coadiuvato nelle sue attività da don Andrea Noventa e da don Sebastiano Bertin. I tre vivranno assieme nella canonica del Duomo. Toccherà a loro dividersi le messe nelle tre parrocchie. Verranno cancellate, alla domenica, la messa delle 7 al Duomo e quella delle 17 a Mezzavia.
Grande entusiasmo per il vescovo nelle tre parrocchie sampietrine. La visita pastorale di don Cipolla proseguirà oggi con la messa delle 19 a Turri. Domani, alle 18, messa feriale a Montegrotto e alle ore 20. 45 incontro con le realtà alberghiere. Domenica, alle 9, messa festiva a Torreglia e alle ore 11 a Luvigliano. Domenica, a salutare il vescovo e l’insediamento da parroco di Mezzavia di don Roberto, c’erano anche il sindaco Riccardo Mortandello e l’assessore al Sociale Betty Roetta.
«Ho incontrato il vescovo sia sabato che domenica. Abbiamo convenuto che la collaborazione e la coesione sociale sono punti in comune tra di noi e l’ambito ecclesiastico», spiega il sindaco Riccardo Mortandello. «Il vescovo ha speso parole al miele per il nostro sistema di accoglienza Sprar dei profughi proprio a Mezzavia. Nell’occasione ho fatto da intermediario tra il vescovo e il sindaco di Mostar, ufficializzando l’invito del primo cittadino a don Claudio per una visita dello stesso in Bosnia». —
F. FR.
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