Imprenditore padovano di 53 anni morto in Brasile

Marco Servadio viveva da 15 anni a Porto Seguro, in precedenza abitava in via San Prosdocimo con i genitori e il fratello 
Marco Servadio aveva 53 anni e viveva in Brasile da 15 anni: è stato trovato morto in casa
Marco Servadio aveva 53 anni e viveva in Brasile da 15 anni: è stato trovato morto in casa



Padova. È stato trovato morto nella sua casa di Arraial d’Ajuda, a Porto Seguro, nella zona sud di Bahia, in Brasile, dove viveva da oltre 15 anni. Marco Servadio, 53 anni, era un imprenditore nato e cresciuto a Padova. Insieme ai genitori e al fratello aveva vissuto in via San Prosdocimo, in centro, finché non aveva deciso di trasferirsi in sud America. Martedì alle 9, ora locale, è stato trovato all’interno di una stanza della sua casa brasiliana ormai privo di vita. Ad Arraial d’Ajuda gestiva un villaggio dove insieme ad un socio italiano affittava appartamenti. Inoltre era molto attivo all’interno dell’associazione di volontariato Arco Iris che ha come principale obbiettivo lo sviluppo umano attraverso l’incentivo all’educazione, alla cultura, al senso civico e alla coscienza sociale.

L’ultima telefonata

«Ci eravamo sentiti la sera prima verso le 20.30, ora italiana. È stata una telefonata abbastanza veloce perché stava facendo una riunione, ma mi sembrava tranquillo», racconta scossa l’amica Anna Loi. «L’ho risentito poi verso mezzanotte, ci siamo scambiati dei messaggi. Mi ha mandato il codice iban per un bonifico all’associazione di volontariato con cui collaborava e ci siamo scambiati la buonanotte. Nulla lasciava presagire quello che poi è accaduto». È anche vero che Marco, detto Biso, non stava vivendo un momento particolarmente difficile della sua vita. «Sicuramente era un po’ giù di morale ultimamente. Aveva delle incomprensioni al lavoro, me ne aveva parlato nelle settimane scorse, e poi da poco tempo era terminata una relazione lunga che aveva avuto con una ragazza là in Brasile. Ma ripeto, mai avrei pensato a un simile epilogo». La notizia della sua morte si è velocemente diffusa. «Era una persona estremamente altruista, che amava la vita, a cui mai sarebbero passati per la mente gesti estremi come strada per la risoluzione dei problemi». Ed è proprio questo forse che scatena dei dubbi nelle persone che lo conoscevano bene.

Screzi lavorativi

«Il dubbio che non sia stata una sua scelta ci è venuto. Il Brasile non è l’Italia, e pare che lui avesse dei problemi con una persona molto influente in ambito lavorativo» racconta un amico, che preferisce rimanere anonimo. Secondo la stampa locale, la polizia del posto avrebbe detto che il corpo del 53enne sarebbe stato trovato da un amico all’interno della sua casa, ma che ancora non sarebbero chiare le cause della morte. E proprio questo amico, insieme a un altro testimone, dovrebbe essere ascoltato a breve dalla polizia che sta indagando sull’accaduto. «Marco era un caro amico, una persona che aveva dato la sua vita per gli altri, e lo dimostra la sua partecipazione attiva nell’attività di volontariato che praticava in Brasile con lo scopo di togliere i bambini dalla strada e di farli studiare», conclude Anna Loi. —


 

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