In Casa di riposo con i carabinieri «Rivoglio il mio posto di lavoro»
Licenziata, reintegrata dal giudice e rilicenziata un paio di giorni prima di tornare al lavoro. Ieri mattina il suo legale ha pure chiamato i carabinieri per avere per iscritto la “dispensa” dal lavoro comunicata dalla società San Marco srl, proprietaria della Casa di riposo “Villa Altichiero” della quale lei, Isabella De Maria, 54 anni, era direttrice.
Dopo vent’anni di lavoro e mai un rilievo, era stata licenziata con la scusa di “mobbizzare” alcuni collaboratori. Nessuna contestazione precisa ma l’invito alle dimissioni volontarie: in caso contrario sarebbe stato troncato il rapporto di lavoro da parte della San Marco srl. Inutile una conciliazione. Licenziata. Ha impugnato il provvedimento, difesa dagli avvocati Rossella De Angelis e Simona D’Alisea, reclamando il reintegro. E il giudice del lavoro padovano Francesco Perrore, pur applicando la disciplina della riforma Fornero, ha accolto la domanda. E ha ordinato il reintegro della direttrice nonché il pagamento di un risarcimento pari alle mensilità dovute tra la data di licenziamento e la riassunzione oltre agli interessi, ai contributi e alle spese legali. La nuova normativa, infatti, non prevede il reintegro in caso di licenziamento per giusta causa, tuttavia un errore procedurale ha convinto il giudice che non si sarebbe trattato di un procedimento per “giusta causa”. La donna viene informata che alcuni collaboratori l’accusano di mobbing e ci sarebbero rilievi da parte di alcuni ospiti.
Il reintegro scatta in questi giorni e ieri la direttrice, seppur pochi giorni fa le sia arrivata la comunicazione di un nuovo licenziamento, si presenta al lavoro, come ha stabilito il giudice. Entra, ma subito un dipendente le dice di andarsene. Quindi entra il suo legale, l’avvocato De Angelis, che riesce a parlare telefonicamente con l’avvocato della Casa di riposo. Quest’ultimo le comunica che la sua cliente è stata “dispensata” dal lavoro. Lei chiede che venga messo per iscritto, ma ciò non avviene. La De Angelis chiama i carabinieri, ai quali chiede il rispetto della sentenza del giudice. Con i militari il gruppetto rientra in Casa di riposo. A questo punto arriva pure l’avvocato della controparte con una lettera scritta. La direttrice quindi se ne torna a casa.
«Ora impugneremo questo nuovo licenziamento» assicura De Angelis «e sporgeremo querela per quei dipendenti, che, a nostro avviso falsamente, hanno accusato che la De Maria li mobbizzava». Di fronte alla Commissione provinciale di Conciliazione l’avvocato Berto aveva precisato che la direttrice non era stata richiamata al lavoro, nonostante l’ordinanza del giudice, visto che San Marco srl ha proceduto nel frattempo, ad un intervento di ristrutturazione con soppressione del posto di lavoro ricoperto dalla De Maria.
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