In ospedale a Padova una culla termica contro l’infanticidio

Inaugurata in via San Massimo la struttura collegata al pronto soccorso ostetrico con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’abbandono neonatale
CARRAI - PRESENTAZIONE CULLA TERMICA NINNA HO. A DX: GIOVANBATTISTA NARDELLI
CARRAI - PRESENTAZIONE CULLA TERMICA NINNA HO. A DX: GIOVANBATTISTA NARDELLI

PADOVA. E’ stata presentata oggi all'Azienda Ospedaliera di Padova la culla termica del Progetto «Ninna ho», un'apposita struttura creata per dare accoglienza e salvezza a neonati abbandonati.

Il progetto, illustrato da Adriano Cestrone, direttore dell'Azienda Ospedaliera, è un'iniziativa a carattere nazionale nata nel 2008 da un'idea della Fondazione Francesca Rava, di Kpmg e con il patrocinio del Ministero della Salute, e ha l'obiettivo di contrastare il fenomeno dell'abbandono neonatale e dell'infanticidio. Quella di Padova è la quarta culla termica dopo quelle Napoli. Varese e Parma.

La culla è situata in corrispondenza all'accesso all'ospedale di Padova, all'interno di una struttura in muratura. E' dotata di particolari sensori ed e' video-sorvegliata 24 ore su 24 da un controllo remoto che per mezzo di una telecamera verifica l'eventuale presenza di un neonato. Viene assicurato il totale anonimato alla madre che lascia il bambino.

Maria Vittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava, ha ricordato che la culla «vuole essere uno strumento di aiuto, solidarietà e vicinanza alle madri in difficoltà che arrivano alla scelta estrema di abbandonare il proprio bambino nella speranza che si possano evitare gesti disperati e salvare le vite umane più deboli e indifese, i neonati».

Oltre all'installazione della culla, il Progetto prevede una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione in 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, russo), volta ad informare le madri in difficoltà sull'attuale normativa, relativa alla segretezzadel parto e alla tutela della donna e del bambino».

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