In un libro i vizi di gola del premio Nobel Nelson Mandela
JOHANNESBURG
Coda di bue stufato, chicchi di mais con fagioli o trippa, il tutto abbondantemente piccante. Sono alcuni dei piatti preferiti di Nelson Mandela, premio Nobel per la pace oggi 93enne. I suoi gusti e vizi culinari sono ora raccolti in un libro: «Ukutya Kwasekhaya (cucina casalinga), sapori della cucina di Mandela» (edito da Cook Book, casa editrice specializzata in ricette) che svela le passioni culinarie del paladino della lotta all'apartheid.
E c'è da esser sicuri che i 62 piatti indicati (con tanto di ricette per replicarli) siano davvero quelli preferiti dal primo presidente nero del Sud Africa: a scrivere il libro infatti è la cuoca che da più di venti anni prepara delizie per il palato di Mandela.
Si tratta di Xoliswa Ndoyiya, 49 anni, sudafricana che perse il marito nel 1990 negli scontri tra l'African National Congress di Mandela e l'Inkatha Freedom Party. Dopo un breve periodo di vuoto, la donna ha conosciuto Mandela ed è stata scelta come sua chef nel 1992, due anni prima che lui diventasse presidente.
Da allora non lo ha mai abbandonato e anche oggi continua a preparargli delizie quando lui si trova a Qunu, il villaggio a est di Johannesburg dove Mandela è nato e dove ora passa la maggior parte del suo tempo. «Xoli è molto più di una cuoca» dice Luvuyo Mandela, nipote più grande dell'expresidente, «è una parente».
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