Incarichi-fantasma, condannato il tossicologo Santo Davide Ferrara

Tre anni di carcere per falso e truffa: è la condanna decisa per il direttore dell'Istituto di medicina legale di Padova. Era accusato di aver firmato le relazioni di autopsie che non erano state da lui eseguite
Santo Davide Ferrara
Santo Davide Ferrara

PADOVA. Tre anni di carcere per falso e truffa: è la condanna inflitta al direttore dell'Istituto di medicina legale di Padova Santo Davide Ferrara con rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena. La sentenza è stata inflitta dal gup Mariella Fino che non ha riconosciuto all'imputato nemmeno le attenuanti generiche. Il pubblico ministero Sergio Dini aveva chiesto un anno, 10 mesi e 20 giorni, mentre la difesa (l'avvocato-senatore Piero Longo, difensore del premier Berlusconi, e la collega Anna Desiderio) aveva sollecitato l'assoluzione.

Illustre tossicologo forense, tra i maggiori esperti a livello internazionale, il professor Ferrara ha lavorato a molti casi di cronaca nera e si è occupato di doping prima accanto alle procure ora come consulente di parte per molti atleti finiti nei guai per aver fatto uso di sostanze dopanti. Tra loro, anche il ciclista Danilo Di Luca.

Secondo l'accusa Ferrara aveva firmato le relazioni relative a sei autopsie che gli erano state affidate dalla procura di Padova, incassando i relativi compensi, eppure non avrebbe materialmente eseguito quelle perizie necroscopiche. Il giudice ha ritenuto fondata la contestazione in merito a due episodi; per gli altri quattro, invece, il medico è stato assolto sia pure con la formula che la prova è insufficiente o contraddittoria.

La difesa: "Sentenza che sconcerta e amareggia". Ecco il comunicato dello studio Ghedini-Longo, che difende il direttore dell'Istituto di medicina legale: "Il professor Santo Davide Ferrara segnala il proprio sconcerto per un provvedimento che lo assolve da 3 dei 5 episodi contestategli, e che contestualmente lo condanna per due episodi che appaiono del tutto sovrapponibili a quelli per cui è stata emessa sentenza di assoluzione. E' purtroppo impossibile argomentare ulteriormente sulla questione prima del deposito  delle motivazioni della sentenza del giudice, deposito che verrà effettuato tra trenta  giorni.

Tuttavia, il professor Ferrara non può non ricordare come la Procura della Repubblica sia giunta a contestargli i cinque episodi del capo di imputazione dopo aver visionato e controllato decine e decine di casi di consulenze tecniche dal lui redatte: cinque episodi che la sentenza odierna riduce a due. Non solo: il professor Ferrara non può non segnalare che l'asserita truffa sarebbe stata da lui commessa al fine di ottenere un ingiusto profitto che ammonta, secondo il capo di imputazione, a poche centinaia di euro per ciascun episodio.

Il professor Ferrara si dice altresì estremamente amareggiato del fatto che durante il processo che lo vede imputato si sia messa indirettamente in dubbio la correttezza dell'operato della scuola di specializzazione in medicina legale: infatti gli allievi della scuola di specializzazione hanno sempre operato con grande diligenza e professionalità sotto il suo diretto controllo, come previsto dalla legge e come imposto dalle loro esigenze di formazione.
Il professor Ferrara anticipa fin d'ora che i propri difensori proporranno appello avverso la sentenza di condanna oggi pronunciata, al fine di ottenere l'assoluzione anche per i due episodi per cui vi è stata pronuncia di responsabilità".

Argomenti:sanità

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova