Monselice, casa di riposo ancora bollente: «Camere invivibili»
Nonostante condizionatori e ventilatori, la situazione nella Rsa rimane critica. La sindaca: «Si è rotto un impianto e ne è stato noleggiato uno nuovo»

Ospiti costretti a pranzare nei corridoi, ventilatori portati dai familiari, “pinguini” dislocati un po’ ovunque e un caldo torrido in tutta la struttura. Nonostante gli interventi di emergenza messi in atto dalla casa di riposo negli scorsi giorni, la situazione all’interno è ancora critica per gli anziani, tanto che la questione è arrivata mercoledì sera in consiglio comunale, attraverso un’interrogazione da parte dei consiglieri di centrosinistra.
Da circa dieci giorni le famiglie degli ospiti stanno protestando con i vertici e con il Comune per la temperatura nei locali, che, a causa di guasti e malfunzionamenti, si aggira attorno ai 28 gradi: «Stiamo ricevendo numerose e preoccupanti segnalazioni, soprattutto perché dalla dirigenza della Rsa c’è la tendenza a minimizzare o nascondere la reale situazione» intervengono Francesco Miazzi, Giannino Scanferla e Niccolò Ruffin.
«Gli ospiti sono persone fragili, a cui va garantito di vivere in un ambiente dignitoso e adatto alle loro esigenze. Chiediamo per questo quali siano le iniziative per garantire condizioni ambientali adeguate». La sindaca Giorgia Bedin ha fatto sapere di aver chiesto al presidente della Rsa, Paolo Belluco, una relazione in merito.
«Il sistema di raffreddamento è costituito da due moduli, uno molto datato e uno più recente. Dieci giorni fa, però, il modulo più vecchio ha iniziato a dare segnali di malfunzionamento, fino a rompersi» continua la prima cittadina. «I pezzi di ricambio richiedono tempo per arrivare e, in attesa della sua sostituzione, da lunedì sono stati installati condizionatori portatili e ventilatori. Il presidente sottolinea di essere ricorso al noleggio di un impianto e di aver messo in atto tutte le misure necessarie, compreso lo spostamento degli ospiti nei locali più freschi. Gli interventi sono stati ultimati e gli ambienti si stanno rinfrescando. Si tratta di dieci giorni di disagio, a cui sono seguiti immediatamente tutti gli interventi per cercare di alleviare i problemi e risolvere la situazione» conclude Bedin.
Il consigliere Francesco Miazzi, però, durante il consiglio ha letto il messaggio di un familiare scritto pochi minuti dopo l’intervento della sindaca: «Questa persona ha riferito proprio ora che la madre ha appena finito di cenare in corridoio, le stanze sono ancora bollenti».
Le famiglie, infatti, continuano a segnalare che la situazione non è ancora del tutto risolta: «Si tratta di persone fragili costrette a stare in camere invivibili. Nella stanza di mia madre ho portato io stessa un ventilatore per permetterle di respirare. Nonostante gli interventi di cui parla la dirigenza, ad oggi gli ospiti devono ancora pranzare e cenare vicino a condizionatori portatili installati in questi giorni» spiegano i familiari, «restiamo in attesa di capire se la situazione migliorerà la prossima settimana». —
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