Inseguono il ladro e lo braccano Insulti dai passanti

di Enrico Ferro
Hanno rincorso il ladro, l’hanno bloccato, si sono presi calci e pugni e, come se non bastasse, sono stati pure insultati da alcuni passanti. Jacopo Gruarin, 28 anni e Roberto Turato, 39 anni, entrambi di Padova, dipendenti del negozio Moretti di via Santa Lucia, accantoneranno con rammarico il loro gesto di profondo senso civico. Domenica, poco prima delle 20, si sono lanciati all’inseguimento di un ragazzo tunisino (in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari) che aveva appena rubato un giubbotto alla Rinascente. Ma, mentre lo stavano immobilizzando in attesa dell’arrivo della polizia, sono stati offesi dalla gente a passeggio. «Questa è Padova», dice sconsolato Jacopo mostrando un referto che indica 5 giorni di prognosi per le escoriazioni riportate.
Domenica, poco prima delle 20, i due colleghi avevano da poco terminato il turno di lavoro al negozio di telefonia ed elettrodomestici. «Stavamo bevendo un aperitivo fuori dal Caffè Breda, quando abbiamo sentito le urla di una ragazza (la commessa) e di un uomo (il vigilante) - racconta Jacopo Gruarin - Sono usciti di corsa dalla Rinascente, tentavano di inseguire un ragazzo straniero con uno zainetto in spalla e chiedevano aiuto. Abbiamo compreso la situazione, offrendo subito il nostro aiuto». Jacopo e Roberto si sono lanciati all’inseguimento del fuggitivo, riuscendo a placcarlo la prima volta davanti al bar “Sommariva”, salvo poi trovarsi di fronte una furia in grado di divincolarsi con calci e pugni. Nuova corsa e nuovo inseguimento terminato dieci metri più avanti, davanti al negozio “La Parigina” di via Emanuele Filiberto. «Il vigilante della Rinascente voleva riportarlo verso lo store in attesa dell’arrivo della polizia - raccontano ancora i due - ma il ladro è riuscito a fuggire di nuovo, scappando in direzione di piazza Garibaldi. Lì però siamo riusciti a bloccarlo definitivamente. A questo punto viene la parte più triste della storia. Nel senso che tre o quattro passanti ci hanno riempito di insulti. Una ragazza ci ha apostrofato con la parola “fascisti”, un altro uomo ha inveito contro di noi chiedendo quale autorità avessimo per compiere un simile gesto. Noi abbiamo tentato di rispondere, spiegando quel che era successo e soprattutto che stavamo attendendo l’arrivo della polizia. In generale però abbiamo notato molta ostilità».
I poliziotti della squadra volante hanno ammanettato il tunisino, scoprendo che si tratta di Ghanem Boughanmi, 26 anni, profugo. All’interno della Rinascente aveva rubato un giubbotto da 260 euro e una borsetta della Guess. Dovrà rispondere dei reati di rapina impropria e lesioni. La polizia però ha provveduto ad avviare le pratiche per l’espulsione, trasferendolo al Cie (centro di identificazione ed espulsione) di Gorizia.
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