Insulti a don Franco ma i parrocchiani si schierano con lui
Dopo le esternazioni sul premier strega cattiva il prete di Mandriola declina l'invito ad andare in tivù

INSULTI E SOLIDARIETA’ Don Franco davanti alla chiesa di Mandriola
ALBIGNASEGO.
Le esternazioni di don Franco Scarmoncin non hanno lasciato indifferenti e nella giornata di ieri il parroco ha raccolto consensi e critiche, solidarietà e insulti. Il telefono della parrocchia di Mandriola ha squillato parecchio. «C'è chi mi ha dimostrato la sua vicinanza e stima e chi mi ha insultato pesantemente e apostrofato come prete comunista», racconta don Franco.
«E gli insulti più pesanti - continua il parroco - mi sono arrivati da donne che frequentano la chiesa: i cristiani praticanti ma ancorati all'idea della religione come costrizione e punizione sono i più intransigenti. Io mi sono limitato a parlare dei potenti, che dimenticano di usare il loro potere come servizio verso gli altri, ma lo usano solo per se stessi». Il clamore mediatico della vicenda ha portato con sé anche gli inviti a comparire in talk show e trasmissioni televisive: inviti che don Franco ha declinato. «Non è compito mio andare in tv - dice - Mi sono limitato a scrivere la verità, convinto che la verità renda liberi». Nell'ultimo bollettino parrocchiale si legge, sotto forma di favola, di un politico potente, che si compiace di sé davanti allo specchio menzognero, proprio come quello della strega di Biancaneve. «Anche il giornale dei vescovi, "Avvenire", definisce le vicende che coinvolgono Berlusconi "sconvolgenti" - dichiara il consigliere Chiara Pittelli, del Pd - La Chiesa, quindi, ha preso una posizione, così come ha fatto don Franco, che fa quello che deve fare un pastore, ovvero riportare le persone ai principi evangelici: di fronte al "bunga bunga" un richiamo alla moralità è più che doveroso». Invita invece a smorzare i toni il sindaco di Albignasego, Massimiliano Barison (Pdl). «Stiamo tutti vivendo un momento di disorientamento, in attesa di capire meglio la vicenda e le ripercussioni che avrà anche sul futuro politico - commenta il primo cittadino - ma credo anche che i rappresentanti delle istituzioni, politiche o religiose che siano, debbano mantenere un atteggiamento di calma e prudenza finché non sarà fatta chiarezza». I parrocchiani di Mandriola sono vicini al loro don. «Come cristiani da mesi ci interroghiamo sulla situazione politica del nostro Paese e la morale della nostra società, che sono poi i temi affrontati da don Franco - spiega Giacomo Garelli, membro del consiglio pastorale di Mandriola e vicepresidente del vicariato di Maserà - Abbiamo organizzato incontri, ne abbiamo parlato tra noi, intendiamo produrre un documento. Come cristiani dovremmo portare come vessillo la moralità e scandalizzarci ed indignaci quando questa viene meno».
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