«Io, al freddo da una settimana per un errore che non è mio»

Padova, la storia di una inquilina di un appartamento in via Reni: «Le bollette non sono arrivate». Per l’Ater ci sono spese condominiali non pagate

Edoardo Fioretto
Alida Maria Martini Pulese mostra il termomento a 13 gradi
Alida Maria Martini Pulese mostra il termomento a 13 gradi

Caldaia rotta in un appartamento Ater di via Reni a Padova, ma le riparazioni si fanno attendere e l’inquilina resta al freddo. Per l’Ater infatti risulta che le rate delle spese condominiali di novembre e dicembre non siano state pagate e quindi si rifiuta di intervenire, ma la donna replica: «I bollettini non sono mai arrivati. In 25 anni ho sempre pagato tutto puntualmente, e per un loro errore adesso sono costretta a stare senza riscaldamento».

La sfortunata signora si chiama Alida Maria Martini Pulese, 79 anni, originaria del Bellunese ma da anni residente nella città del Santo. Una serie di sfortunate circostanze, tra cui una grave malattia, l’hanno portata 25 anni fa a richiedere un’abitazione all’Ater: «In oltre due decenni – racconta – non ho mai tardato con il pagamento di una rata. Vivo con una pensione minima, ma ho sempre fatto sacrifici pur di essere zelante. Ma adesso che la caldaia si è rotta, l’Ater non vuole venire a ripararla».

La rottura dell’impianto è avvenuta il 15 febbraio, lasciando l’appartamento al freddo: la temperatura di giorno è a 11 gradi, mentre di notte scende a 6. «La situazione è insostenibile – commenta la signora Martini che vive in casa da sola – Come se non bastasse soffro di un grave problema di salute, e l’ambiente freddo per me è estremamente insalubre. Ho provato a spiegare all’Ater la mia situazione, ma mi hanno risposto che non è un problema loro perché i bollettini a loro risultano spediti. Ma non sono l’unica ad avere avuto lo stesso disguido in questo condominio, altri vicini non hanno ricevuto le ultime bollette e non hanno pagato. Solo io ho avuto la sfortuna di avere la caldaia che si è rotta e adesso tocca restare al freddo».

Quindi, lasciando intendere che c’è anche una questione di principio oltre alle difficoltà, conclude: «Per fortuna sono di origini bellunesi, sono temprata al freddo. Ma trovo ingiusto che mi si tratti da criminale per un errore che evidentemente non è mio».

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