Iov e Città della Speranza È boom di donazioni

Con il 5 per mille i padovani sembrano voler finanziare più di tutto la ricerca, e nel 2011 lo hanno fatto attribuendo alla Città della Speranza (ricerca per i bambini) 900 mila euro e allo Iov (contro il cancro) addirittura un milione di euro. Scorrendo gli elenchi dell’Agenzia delle Entrate, che riportano i dati relativi al numero delle preferenze espresse dai contribuenti nel 2011, gli importi attribuiti agli enti che hanno chiesto di accedere al beneficio, emerge che il grosso delle risorse è andato alle Onlus e agli enti di volontariato, parcellizzato però in una miriade di contributi: per capirci, si va dal milione di contributi allo Iov ai soli 4 euro all’associazione Aiab di corso Stati Uniti, che si occupa di agricoltura biologica.
La sorpresa.
All’apertura delle “buste” la squadra della Città della Speranza non riusciva a credere ai propri occhi: ha visto crescere del 20% gli importi devoluti alla fondazione, che sono passati da 740 mila a 878 mila euro. Denaro che a stretto giro sarà trasformato in un progetto di ricerca volto a sconfiggere una delle malattie pediatriche ancora definite “inguaribili”.
La Torre e l’Imu.
«Un successo per la ricerca, un successo per tutti noi», ha sottolineato Ilaria Capua, ricercatrice neoeletta alla Camera dei deputati. Capua è entrata a Montecitorio nella squadra dell’ex premier Mario Monti, ma di certo non ha dimenticato il team della Torre della Ricerca, progetto in cui ancora crede fermamente. Per questo motivo si è fatta portavoce delle istanze delle fondazioni padovane, che - Città della Speranza in testa - hanno dato avvio ad una battaglia per l’abolizione dell’Imu. L’istituto di Ricerca pediatrica a dicembre ha ricevuto una “tegola” da 90 mila euro, pagata poi, non senza imbarazzo, dal cavalier Silvio Berlusconi in persona. In attesa di veder concluso il progetto Torre, ancora in fase di rodaggio, la Città della Speranza esulta di fronte a un risultato clamoroso: la fondazione spicca al posto numero 26 in Italia per la sezione volontariato e onlus e al numero 38 in assoluto, ottenendo rispetto all’anno precedente il 20% in più degli importi. La Città della Speranza batte colossi come Greenpeace e Amnesty international.
Le reazioni.
Le firme sono aumentate, passando da 27 mila 817 a 33 mila 535 e l’importo complessivo è passato da 740 mila 266 a 878 mila 732 euro. La presidente della fondazione Città della Speranza Stefania Fochesato commenta con entusiasmo i risultati: «Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno deciso di sostenere la fondazione, persone che hanno deciso di lottare al nostro fianco contro tutte le malattie pediatriche. La ricerca scientifica è la nostra missione e abbiamo bisogno del contributo di tutti per continuare a raccogliere risultati in termini di sconfitta delle patologie dei bambini».
Gli altri enti sociali.
Se esulta la Città della Speranza, anche altri enti padovani brindano al 5 per mille: lo Iov come detto ha portato a casa 1 milione 77 mila euro. Molto bene l’Università di Padova con 316 mila euro. E poi: l’associazione Padova Ospitale del dottor Angelo Chiarelli 67 mila 539 euro; l’associazione cometa Asmme 56 mila 334 euro, l’Asmuv (sclerosi multipla) 10 mila 110 euro; l’Avis (donatori del sangue) 8.500 euro a Padova, ma anche 799 euro a Selvazzano e mille euro a Galliera Veneta; l’Amap Alzheimer Padova 7 mila 700, l’associazione famiglie Afi di Monselice quasi 5.000 euro. E ancora: 4.650 euro all’ex collegio Gregorianum Padova; 3.600 euro all’Aspea (disabili); 2.137 euro all’Anffas di Conselve.
Le società sportive.
Ci sono anche le società sportive dilettantistiche: la Canottieri Padova raccoglie 9.927 euro, il Millennium basket in carrozzina 9.833. Seguono Ucd Solesinese 5.581 euro, Petrarca rugby junior 3.933, Cus Padova 3.776 euro, basket Cittadella 3.693, C’è l’Este rugby 3.648, Polisportiva Murialdina 3.412, Atletica Vis Abano 2.860, Monselice basket 2.545, Aes Agna 2.479, Polisportiva Tribano 2.209, Padova baseball e softball 1.897, pallacanestro Redentore Este 1.794, Pio Decimo Abano 1.593.
E i comuni...
Per concludere, nella lista dell’Agenzia delle Entrate troviamo anche gli importi destinati alle attività sociali dei comuni. Padova raccoglie 56 mila 307 euro, seguita da Albignasego con 12.387 e Cadoneghe con 11.888. Nessun altro comune supera i 10mila. (f.p.)
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