«Istituti superiori: cancellati i corsi serali»

In alto, Fabio Rocco e (a destra) Mauro Bortoli Qui l’assessore Donazzan
Praticamente azzerati i corsi serali negli istituti superiori del Padovano. Effetto della «scure» imposta dall'assessore regionale Elena Donazzan, anche senza la necessaria concertazione. L'allarme è stato lanciato in Provincia dal capogruppo del Pd Fabio Rocco, subito raccolto dal consigliere regionale Mauro Bortoli. Tutto ruota intorno agli allegati alla delibera della giunta regionale numero 3506 del 30 dicembre. Spiega Rocco: «Compaiano decisioni che non erano state trasmesse dalla giunta Degani sull'offerta formativa messa a punto dall'assessore Patron. Ora non si trovano tracce dei corsi serali: una decisione che contraddice le indicazioni del Parlamento e del Consiglio Europeo sul longlife learning». In Regione, Bortoli ha già depositato un'interrogazione proprio per "stanare" l'assessore Donazzan. Il quadro è davvero sconcertante. A Padova sono cancellati i corsi serali attivati all'Ipia Bernardi, all'Ipia Ruzza come pure ai licei Scalcerle, da Vinci e all'Itc Calvi, all'Itg Belzoni e all'Iti Marconi o al liceo artistico Modigliani. Con in più l'azzeramento dell'indirizzo tecnologico e delle costruzioni all'istituto Magarotto per sordi. Addio alla possibilità di studiare e diplomarsi da lavoratori o da adulti anche in tutta la provincia. «Non attivati» i corsi serali del Rolando da Piazzola, del Newton a Camposampiero, all'istituto Jacopo da Montagnana, all'Euganeo di Este, al Kennedy di Monselice, al De Nicola di Piove di Sacco. «Una precisa decisione della Regione. Ha soppresso corsi serali, contrariamente a quanto consultivamente espresso dalle conferenze d'ambito che hanno visto la partecipazione di amministratori locali e dirigenti scolastici. Ciò colpisce il diritto allo studio e alla formazione degli studenti-lavoratori impossibilitati a frequentare il ciclo di lezioni nelle ore diurne» evidenzia il consigliere regionale del Pd Mauro Bortoli. Una vicenda sintomatica dei rapporti istituzionali fra Regione e Province, come pure del «modello scolastico federale» che comincia a prendere corpo. (e.m.)
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