Jesolo, trovati altri 12 migranti positivi. Ora è scontro totale sulla Croce Rossa

Gli esiti del quarto tampone. La Prefettura pronta a dare l’ok all’uscita dei negativi. L’ira di Zoggia: «Non devono uscire. Struttura da commissariare»
BARON - TOMMASELLA - JESOLO - PROTESTA MIGRANTI ALLA CROCE ROSSA
BARON - TOMMASELLA - JESOLO - PROTESTA MIGRANTI ALLA CROCE ROSSA

JESOLO

Sono 12 i tamponi positivi alla Croce Rossa di Jesolo e ora la Prefettura si prepara a autorizzare i migranti risultati negativi a uscire dalla struttura. Ma è scontro totale con le istituzioni locali. Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, è risolutamente contrario a quest’ipotesi. Già nei giorni scorsi aveva chiesto una quarantena prolungata in caso qualcuno fosse risultato positivo. «Non devono uscire», ha sottolineato, «il virus è ancora in via Levantina (sede della Croce rossa ndr)».

E lo scontro sale di tono: il primo cittadino di Jesolo, infatti, chiede ufficialmente il commissariamento della Cri di Jesolo dopo tensioni, misteri, errori compiuti nella gestione dei casi.

Non si placano dunque le tensioni nella struttura ancora controllata h 24 da un cordone di sicurezza formato da polizia di Stato, guardia di finanza e lagunari dell’esercito.

I controlli sono confermati perché ancora ci sono dei contagiati che potrebbero tentare di uscire dall’isolamento dopo le proteste delle settimane scorse. I migranti avevano affisso striscioni in cui negavano ci fossero contagiati da Covid all’interno, chiedevano libertà di uscire, mentre i più riottosi si sono presentati con le valigie davanti ai cancelli minacciando di forzare il cordone di sicurezza.

A fatica sono stati convinti a sottoporsi ai tamponi e adesso che ci sono gli esiti, non si possono escludere altre forzature. Ieri l’Usl 4 ha terminato l’ultimo giro dei tamponi processati.

Tra gli gli contagiati che già si trovavano all’interno, solo uno si è negativizzato, gli altri risultano ancora positivi. E tra quelli in quarantena sono stati confermati altri due contagiati che portano il conto totale dei positivi a 12.

Ci sono poi circa 60 migranti il cui quarto tampone è risultato negativo e potranno adesso, in base a un accordo con la Prefettura di Venezia, uscire liberamente pur nel rispetto delle distanze interpersonali, uso delle mascherine in caso di assembramenti e frequentazioni di luoghi chiusi.

Molti di loro lavorano presso aziende agricole e alcuni anche in attività turistiche. Ma la paura è che dentro le mura della Croce Rossa possano formarsi nuovi focolai e contagi a causa dei 12 positivi che ancora si trovano all’interno. E se ci fossero nuovi contatti il virus potrebbe esplodere nuovamente ed essere portato all’esterno.

Ieri mattina il sindaco Valerio Zoggia è stato informato dal dipartimento di prevenzione dell’Usl 4 dell’esito finale degli attesi tamponi ed è andato su tutte le furie.

«Chiedo ufficialmente il commissariamento della Croce Rossa di Jesolo al Ministero dell’Interno», ha detto Zoggia dopo aver riflettuto attentamente, «perché la situazione in cui ci troviamo è frutto della sbagliata gestione da parte dei responsabili che evidentemente non sono in grado di governarla in questa fase delicata e pericolosa. Ho detto fin dall’inizio che solo se tutti i tamponi fossero risultati negativi sarebbe stato giusto permettere ai migranti di uscire dall’isolamento in cui si trovavano, ma così non è stato. Ci sono ancora ben 12 contagiati e questa è la dimostrazione che il virus è nella struttura, circola e non è debellato. «Allora sia nominato un commissario perché intervenga nella organizzazione e gestione della struttura con un metodo diverso», conclude il sindaco, «e dia alla città tutte le garanzie di sicurezza che giustamente la comunità invoca da settimane temendo che il focolaio possa espandersi ancora». Il sindaco ha anche un documento dei capigruppo di maggioranza e opposizione che chiede la chiusura definitiva della struttura perché non accolga più migranti in futuro. —

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