La badante rumena è ancora al lavoro I familiari indagano

Una situazione complicata quella che si è prospettata in via Isidoro Wiel 12, all’indomani del fatto che ha coinvolto la badante rumena accusata di aver bastonato l’anziano accudito durante una passeggiata pomeridiana in corso del Popolo. A chiamare i carabinieri una donna residente nella zona, che dalla finestra dice di aver visto la badante colpire l’uomo alle gambe e alla schiena per fargli accelerare il passo.
Nella casa dell’anziano ieri c’erano tutti. Da una parte la figlia, Sara Mauro, giunta per avere delle spiegazioni, dall’altro la badante rumena Camelia Moraru , 37 anni, e al centro c’era lui, Giuseppe Mauro, 86 anni, non del tutto autosufficiente e con una memoria che ormai fa qualche scherzo.
«Non so neanche io cosa fare, sto cercando di capire meglio la versione di Camelia» spiega la figlia dell’anziano. «Non posso fare una denuncia né licenziarla senza essere sicura che le cose siano andate davvero così, prima voglio fare degli accertamenti, voglio sentire le persone che frequentano la casa, che vedono spesso mio padre e la sua badante».
Mentre Sara Mauro parla il padre è fisicamente presente ma non riesce a dare la sua testimonianza: «Purtroppo non posso contare sul suo racconto, non si ricorda nulla. Quello che posso dire è che capisco che il lavoro di badante non sia sempre facile ma che non si possono giustificare né spintoni né maltrattamenti verbali. Bastonate non mi risultano e onestamente stento a crederlo visto che Camelia lavora qua ormai da qualche anno e non mi sono mai accorta di nulla del genere» continua la figlia, combattuta nella decisione da prendere. Tenere o meno la giovane badante? «Ho voluto parlare personalmente con la signora che ha chiamato i carabinieri, mi ha riferito di alcuni spintoni e mi ha raccontato che mio papà chiedeva aiuto ai passanti. Spero di vederci più chiaro per poter prendere una giusta decisione».
Dalla cucina arriva anche Camelia Moraru, è molto agitata, piange: «Da quando siamo tornati dalla montagna, dove stiamo nei mesi estivi, Giuseppe è diventato più aggressivo, il cambiamento l’ha scombussolato. Ieri ho solamente alzato la voce perché aveva sbattuto il treppiede per terra ma non l’ho toccato con un dito» si difende avvilita la donna, «sto davvero male per quello che è successo, non è vero che ho picchiato il nonno».
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