La Bibbia all’ora del the È la ricetta di don Romeo

In 5 anni il parroco di Santa Rita ha rivoluzionato la vita della piccola parrocchia Raddoppiato il numero dei fedeli, i corsi prematrimoniali sono a numero chiuso
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CHIESA SANTA RITA
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Dire Santa Rita è come dire parrocchia e dire parrocchia equivale a parlare di don Romeo Sinigaglia, parroco da 5 anni di Santa Rita, più riservato di un riccio, più attivo di un vulcano e singolare religioso. La domenica è il giorno di Santa Rita: i fedeli vengono un po’ da tutta la città con punte (abbondanti) dalla provincia. La “star” è don Romeo, il sacerdote che, in 5 anni, ha più che raddoppiato i fedeli; messo il numero chiuso al corso prematrimoniale (al massimo 70 coppie, che fa 140 persone e un tour tra le chiese del territorio a sposare innamorati); moltiplicato i cori, che oggi sono tre (uno per funzione domenicale, ognuno con i suoi strumenti, dall’organo alla chitarra elettrica, ma tutti capaci di far cantare l’intera chiesa); rivoluzionato la catechesi; perso il conto dei ragazzini del Grest; aperto le porte delle case per leggere la Bibbia al posto (o insieme) all’aperitivo o al the, ma soprattutto regalato al rione un’aggregazione e uno spirito di comunità che sia avvicina più a una famiglia. Ognuno di questi argomenti per il prete è off limits: non gli piace parlare di sé, non sopporta i complimenti e l’unica cosa che accetta è parlare del suo “gregge”. Ma ci pensano gli altri a parlare del loro don. Mario Beltrame, ad esempio, è nel Consiglio pastorale e quando si nomina don Romeo, s’illumina: «È riuscito a mettere insieme persone che altrimenti non sarebbero mai entrate in chiesa. Non è questione di proselitismo, ma è riuscito a creare una sincera e concreta relazione fra persone (tante) che altrimenti non si sarebbero mai rivolte la parola». Non solo. Santa Rita è un rione di benestanti, spesso ricchi professionisti, eppure con il loro don hanno accolto l’esortazione di papa Francesco all’accoglienza senza battere ciglio. «Ospiteremo, per cominciare», spiega Beltrame, «un gruppo di profughi giovani con l’obiettivo di intercettare, insieme alla Caritas, una famiglia da ospitare a spese della parrocchia in un appartamento del rione». Ognuna di queste voci è già singolare, ma don Romeo è anche il sacerdote centauro che benedice le moto l’ultima domenica di agosto; che accarezza Ciuffola, la sua amata gatta; che ha raccolto dalla strada una pappagallina e che ha conquistato gli anziani del quartiere con il burraco. (e.sci.)

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