La «casa della salute» sarà a Brusegana: è il nuovo ospedale ai Colli

Tutti i servizi, gli ambulatori e la parte assistenziale dell’Usl16 sarà portata nella struttura di Brusegana. La ristrutturazione finanziata con il fundraising: si chiederanno i soldi a aziende e cittadini
PIEROBON - PRESENTAZIONE OSPEDALE AI COLLI
PIEROBON - PRESENTAZIONE OSPEDALE AI COLLI

PADOVA. Nasce la «casa della salute» all’ex ospedale ai Colli. È stato presentato dal governatore Zaia il progetto che punta a far diventare la struttura di Brusegana una vera e propria «cittadella europea» della sanità. In pratica il luogo delle visite, degli «screening», delle diagnosi e dell’assistenza dei padovani. In stretto collegamento con il nuovo ospedale che nei progetti della Regione dovrebbe sorgere a Padova Oves, accanto allo stadio Euganeo. Il polo della sanità della Padova del 2020 dunque sarà ad ovest, con le due strutture collegate da corso Australia a pochi chilometri l’una dall’altra.

Il progetto, ribattezzato «casa ai Colli», prevede che l’ex struttura maniconiale diventi il centro della prevenzione, con tutti i progetti di screening che interessano i cittadini, con le diagnosi (comprese quelle neonatali), le Unità riabilitative e la Centrale Operativa Territoriale per i malati fragili e multiproblematici.

La ristrutturazione comprenderà inizialmente il «Padiglione 3», arrivando per gradi fino alla riqualificazione dell’intera area. Anche il metodo di finanziamento sarà innovativo: nessun contributo pubblico, nessun project financing ma una vera e propria raccolta di finanziamenti, un fundraising, in cui verranno coinvolti i padovani, le associazioni e le imprese. Ad avviare la «colletta» per la sanità padovana è stata la fondazione Cariparo che ha messo sul tavolo un finanziamento di 1,7 milioni di euro. Altri soldi la Regione pensa comunque di recuperarli dalla vendita della «casa rossa» in Arcella, l’ex sede del distretto sanitario.

A illustrare il progetto erano presenti il governatore Zaia, l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, il sindaco “reggente” Ivo Rossi, la presidente della Provincia Barbara Degani, il presidente della Fondazione Cariparo Antonio Finotti.

L'area dell'ex ospedale ai Colli.

Zaia: "Sarà un modello a livello nazionale". «La volontà è quella di dire ai veneti che continuiamo a crescere con la sanità, che siamo i numeri uno e i sesti a livello mondiale, e penso che la dimostrazione di ciò la si veda quotidianamente. Anche attraverso questo intervento vogliamo continuare ad essere i leader». Il governatore del Veneto Luca Zaia ha presentato così il progetto. «La soluzione trovata è quella del fundraising che in soldoni vuol dire trovare sponsor - ha infine aggiunto Zaia - sponsor che credono a questa sfida. La bontà di questo intervento è proprio l'essere così forte, qualificante e utile, al punto che siamo certi di trovare qualcuno che dirà "io ci voglio essere per dare una mano". Questo diventerà un modello anche per altri interventi sanitari e non solo, anche a livello nazionale»
 

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