La Conservatoria lascerà Este

Il servizio esiste in città dal 1871. Il sindaco Piva e l’ex Cappellari: «Frutta molto, dov’è il risparmio?»

ESTE. Il tribunale ormai se ne è andato (almeno sulla carta). La diaspora dei servizi da Este però non si arresta. Fonti attendibili danno per partente anche l’Agenzia del Territorio, l’organismo che comprende la Conservatoria dei registri immobiliari e il Catasto. Il sindaco Giancarlo Piva conferma l’ipotesi, di cui in realtà si parla ormai da anni: «Il tema è ritornato attuale con la spending review nazionale, che sta tagliando le sedi distaccate di tutte le principali entità». A Este la Conservatoria esiste dal 1871: si trova in piazza Santa Tecla, conta sei dipendenti e serve 31 Comuni, per un totale di 120 mila residenti e 15 insediamenti produttivi, oltre ad un’area di 600 chilometri quadrati. «La direzione regionale ha inserito Este nelle sedi da eliminare» segnala Piva, che nel tentativo di salvataggio della struttura ha ricevuto l’aiuto concreto dell’avvocato Giovanni Cappellari, ex sindaco atestino «Tuttavia ci chiediamo che senso abbia chiudere proprio Este: dov’è il piano regionale che nel dettaglio motiva la scelta? Perché Este cade e rimangono attive le sedi di Chioggia e Schio?». Piva e Cappellari si affidano alle cifre: «Ogni anno l’Agenzia di Este conta su settemila registrazioni, con un’entrata in diritti di 1.300.000 euro. Il mantenimento dello stabile, e dunque affitto e spese vive, non superano i 40 mila euro. Calcolando che la chiusura della sede non comporterà il taglio dei dipendenti, dov’è il risparmio?». Non solo. «La spending review prevede l’accorpamento in tutto il territorio delle Agenzie del Territorio e delle Entrate. A Este abbiamo entrambe e l’immobile che ospita la seconda è vasto e funzionale: perché non avviamo un processo di normalizzazione, mantenendo i due servizi in città?». La soppressione della Conservatoria potrebbe nascondere un piano ancor più nero, che prevede l’eliminazione anche dell’Agenzia delle Entrate.

Nicola Cesaro

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