La Gatta ricompare sul monumento: beffa dei goliardi

PADOVA. Un micione paffuto, con un fiasco di vino, al posto della “gatta” del Listòn, andata distrutta mesi fa a causa della manovra di un camionista sbadato: è l’ultima beffa dei goliardi. E così stamattina i passanti e i turisti guardavano incuriositi quella curiosa riproduzione, collocata nottetempo sulla colonna che prima reggeva la gatta, uno dei simboli della città. Ai piedi della colonna, un cartello che spiega il “raid” dei goliardi.
Era lunedì 23 settembre quando un camionista in retromarcia incautamente abbatteva la Gatta originale, collocata nel punto più alto della città. «L’ho combinata grossa, abbiamo un problema», aveva detto al telefono al suo principale. Sul fatto è stata anche aperta un'indagine.
La statua della Gatta segnava il punto più alto della città, 85 metri sul livello del mare. Fu eretta nel 1.209 per celebrare la vittoria delle milizie padovane contro Aldobrandino ed Azzone II d’Este. Negli anni la “Gatta” fu oggetto di scherzi goliardici, seppur innocui. I cocci sono stati affidati alla sapiente arte di un restautore sperando che riesca nell'impresa di far rivivere l'originale medievale.
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