La guerra del weekend a Teolo, residenti contro moto e bici: "Sono pericolosi"

I ciclisti che salgono piano rallentando il traffico e poi schizzano a valle. I motociclisti che sfrecciano troppo veloci: incidenti sempre in agguato. E i residenti chiedono il porfido sul valico e degli autovelox fissi lungo la strada
BELLUCO CICLOAMATORI TEOLO
BELLUCO CICLOAMATORI TEOLO

TEOLO. Nervi tesi anche ieri mattina su alcune trafficate strade dei Colli Euganei per la massiccia presenza, favorita anche dalla bella giornata di sole e dalla temperatura tiepida, di cicloamatori e cicloturisti che - incuranti della presenza delle auto - nella maggior parte dei casi procedono impegnando la sede viaria appaiati o in gruppi, creando situazioni di pericolo e talvolta episodi di incomprensione con gli automobilisti. Sputi sui parabrezza e calci alle portiere della macchine sono all’ordine del giorno, quando i ciclisti vengono invitati con il clacson da tergo a liberare la strada e a procedere in fila indiana.

Il fenomeno non è nuovo e si ripete puntualmente tutti fine settimana sulle arterie del territorio che più si prestano per il tour domenicale con gli amici che condividono la stessa passione. Tra queste ci sono la provinciale 89 nel tratto tutto curve e tornanti che da Villa sale verso Teolo e la 43 da Teolo Alto fino a Torreglia, passando per il valico di Castelnuovo. Qualche anno fa sui poco meno di tre chilometri del tratto Villa-Teolo la polizia locale aveva fatto installare alcuni cartelli che evidenziavano che la strada era interessata nei fine settimana dal “ciclismo sportivo”. L’intento era quello di mettere in guardia gli automobilisti della massiccia presenza di ciclisti sulla strada. Questi ultimi, però, interpretavano quei pannelli come un privilegio rispetto ai conducenti delle auto, e di conseguenza i vigili urbani furono costretti a farli togliere.

«Noi ciclisti non siamo certo immuni da colpe» afferma in un momento di pausa al valico di Teolo Alto Raffaele Gaggiola di Mestrino. «Si tratta di rispettare le regole del codice della strada che impongono di procedere in fila indiana. Se esci in gruppo, come facciamo spesso quasi tutti noi, diventa difficile perché ti privi dell’aspetto più bello della gita. Quello della chiacchierata con l’amico che ti pedala a fianco». Franco Tinello, ciclista storico del gruppo Giachele Bike di Albignasego, è dell’avviso che la maggior parte dei ciclisti procede in fila indiana nel rispetto del codice della strada. «Io sono uno di quelli» garantisce «Vorrei però evidenziare agli amici automobilisti che continuano a lamentarsi del nostro comportamento, che non sempre loro danno la precedenza ai ciclisti dove ce l’hanno. Proprio ieri nel Vicentino una donna al volante mi stava venendo addosso. Mi è venuta la tentazione di lanciarle la borraccia contro».

A rendere pericolose le strade collinari, soprattutto in questo periodo di bella stagione, sono anche alcuni centauri che usano i tratti col maggior numero di tornanti per improvvisare delle gare libere a forti velocità. Il ripetersi di incidenti nell’ultimo periodo ha fatto scattare la decisione del sindaco di Teolo, Moreno Valdisolo, di chiedere l’autorizzazione alla Provincia e alla Prefettura di chiudere in determinati orari nei fine settimana il passaggio delle moto sulle provinciali numero 89 e 43. Decisione che in settimana ha innescato un mare di polemiche anche da parte degli esercenti del posto, che la ritengono penalizzante per le loro attività.

A muovere Valdisolo e il comandante della polizia locale del Distretto Pd/4, Albino Corradin, a valutare la chiusura delle strade, subordinata al parere favorevole della Provincia, sono state le pressioni di chi abita in prossimità dei percorsi dove alcuni motociclisti si dilettano a gareggiare tra loro. Uno di questi è il tratto in salita della strada provinciale Zovon-Teolo, dove i centauri aprono il gas a tutta manetta. Proprio in quel tratto non più di un mese fa un motociclista è finito contro un autobus di linea della Sita.

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