La mamma del compagno morto di Debora: "Lei mi ha negato di vedere il figlio"

La madre di Gianluca Ciurlanti a "Chi l'ha visto?": "Mai fatta la prova del dna. ora ho dei dubbi". Il legale della Cacco: "Manuela trasferita per varie ragioni"

PADOVA. Nuove accuse contro Debora Sorgato durante la trasmissione di "Chi l'ha visto?" andata in onda nella serata di mercoledì 30 marzo. E' stata trasmessa un'intervista alla madre di Gianluca Ciurlanti, il compagno di Debora, che morì in un incidente motociclistico nel 2002. "Debora non ci aveva mai detto di essere incinta, lo scoprimmo solo dopo la morte di mio figlio - racconta la signora Iolanda Bonifazi -. In seguito, lei non mi ha mai consentito di vedere il bambino". Per la madre di Gianluca Ciurlanti, nemmeno la prova del dna per accertare la paternità del bambino sarebbe mai stata fatta. "Come è stato fatto questo riconoscimento non lo so, me lo sono chiesto tante volte", aggiunge. "Adesso ho il dubbio".

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Debora Sorgato ottenne un indennizzo per la morte del compagno, una somma che il suo avvocato, Roberto Morachiello, nell'intervista trasmessa da Chi l'ha visto? indica in 120-130mila euro.

Sempre nel corso di Chi l'ha visto? è stata intervistata anche la madre del primo marito di Debora, Giuseppe Berto, morto suicida nel 2001.

Il fratello di Gianluca Ciurlanti, infine, ha raccontato che Debora ebbe anche un altro fidanzato, morto in circostanze che non ricorda bene. E che la stessa Sorgato avrebbe iniziato la sua relazione con Gianluca mentre era ancora insieme con il marito.

Qui la trasmissione di Chi l'ha visto? (la parte su Isabella Noventa inizia al minuto 23')

Su Pomeriggio Cinque, invece, si è parlato anche del trasferimento di Manuela Cacco dal carcere di Verona a quello di Venezia. «Manuela è stata trasferita per diverse ragioni - spiega in collegamento l’avvocato della Cacco - Lei ha preso di buon grado il trasferimento. Nel carcere di Venezia c’è un ambiente più rilassato. Tutto quello che Manuela ha raccontato durante gli interrogatori per me è coperto ancora da segreto istruttorio».

 

 

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