«La nostra arte sulla Luna per raccontare tutta l’umanità e la fiducia nella scienza»

la storia
In questa storia ci sono i sogni, la bellezza universale dell’arte, il romanticismo dell’amore e della maternità. In questa storia c’è la poetica più pura dell’umanità che accompagna l’evoluzione. C’è la lirica di Anna Maria Zanella, artista internazionale che rappresenta la scuola orafa patavina nel mondo, e del marito, artista anche lui, lo scultore Renzo Pasquale, che invieranno le loro opere sulla Luna.
Tutto comincia con l’intuizione dell’astrofisico Bernard Foing, docente all’Università di Amsterdam: un uomo abituato a guardare le stelle, che non ha mai perso la voglia di immaginare l’infinito. In collaborazione con l’Esa (l’Agenzia spaziale europea) e con l’Agenzia spaziale russa (che guiderà la missione) sono stati scelti 100 artisti da tutto il mondo per il progetto Moon Gallery, la prima galleria d’arte sulla Luna. Le opere partiranno con lo shuttle del 2022, che sul davanti avrà un pannello con tutti i lavori. In questi mesi sono in corso le selezioni dei capolavori e la lista finale sarà pronta il 31 maggio.
Tra i selezionati ci sono una decina di artisti italiani e, fra questi, cinque sono padovani: oltre ad Anna Maria e Renzo, l’orafa Alberta Vita, l’artista del vetro Jone Suardi e il pittore Lorenzo Viscidi. Anna Maria e Renzo sono senza dubbio l’espressione più romantica del progetto, ma anche tra i più sicuri a vedere imbarcate le loro opere, visto che proprio Foing il mese scorso ha organizzato un simposio ad Amsterdam invitando solo cinque degli artisti candidati e fra questi la coppia padovana. Il progetto vede la collaborazione anche di un altro padovano, il professore Cesare Barbieri, già conosciuto per missioni internazionali come Rosetta e Giotto.
«Uomini e donne che andranno sulla Luna per mesi, al buio, non possono vivere in un ambiente senza bellezza, senza memoria dell’umanità. Questa è l’idea che ispira il progetto, di cui io e Renzo siamo una piccolissima parte». Racconta così l’arte sulla Luna Anna Maria. La mezza sfera della Zanella misura appena 9 millimetri, è in argento e niello, una lega che ricorda la scuola orafa padovana; mentre il cubo di Pasquale misura un centimetro ed è in oro. «Renzo è stato il primo ad essere scelto» continua l’artista, «ha dedicato il suo cubo alla Scienza, a Galileo Galilei, agli 800 anni della nostra Università, tanti riferimenti per un unico concetto: la scienza come valore universale. La mia visione invece è tutta rivolta all’uomo. Siamo figli delle stelle da quando un asteroide ha colpito la Terra e da lì ha avuto inizio la nostra genesi. La mia sfera esprime qualcosa di infinitamente piccolo che cresce, diventa cellula, vita stessa; ma è anche il ventre della madre che dà la vita, quella maternità che io non ho potuto avere per paura della mia malattia, la sclerosi multipla. Se fuori c’è la materia, dentro c’è la magia delle stelle e del cielo: un omaggio alla Cappella degli Scrovegni di Giotto». —
elvira scigliano
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