La Saom chiude i battenti A casa i venti dipendenti

GALLIERA VENETA. Chiude la Saom, un pezzo di storia imprenditoriale di Galliera viene distrutto dalla crisi e venti lavoratori finiscono sulla strada. La sede è in via Mottinello Nuovo; un'azienda...

GALLIERA VENETA. Chiude la Saom, un pezzo di storia imprenditoriale di Galliera viene distrutto dalla crisi e venti lavoratori finiscono sulla strada. La sede è in via Mottinello Nuovo; un'azienda che da mezzo secolo si occupava di serramenti e infissi in alluminio, cancelli e porte industriali. In molti hanno iniziato a lavorare lì. Ed ora si ritrovano a ricominciare, perché la proprietà avrebbe scelto di chiudere. C'era qualche speranza, si poteva decidere in maniera diversa? «Conoscevamo le difficoltà, ma quella di chiudere è una scelta che ci lascia l'amaro in bocca»: non nasconde un forte rammarico Andrea Bonato (Fim Cisl), che ha seguito in questi mesi l'evolversi della situazione. «I lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria da circa tre anni». La crisi dell'edilizia travolge interi settori: «Purtroppo non si tratta dell'unica azienda del settore serramenti in difficoltà, se ne contano diverse. La situazione più grave però è la Saom».

Bonato è critico: «Non mi piace il modo con cui la proprietà sta affrontando la crisi, ha creato panico tra i lavoratori. Ieri mattina i dipendenti mi hanno chiamato per comunicarmi che li avevano convocati informandoli dell'intenzione di chiudere. Il quadro era critico già da qualche tempo: portafoglio ordini scarso, le banche che chiudono i rubinetti, le fatture che i clienti non pagano; il fatturato è calato in maniera vertiginosa».

Anche per lavori già eseguiti che non vengono pagati: «Nel loro caso si deve aggiungere che non riescono a entrare in possesso dei crediti per i lavori già eseguiti». Non sembrano esserci spiragli: «Sono molto preoccupato per quest'azienda, la situazione è davvero ingarbugliata». E le famiglie si ritrovano a piedi: «I lavoratori sono senza stipendio, stremati, e la cassa integrazione la vedono ogni due-tre mesi».

Sul web la vicenda fa discutere: il tam tam è partito anche su facebook, dove qualche gallierano ha postato in bacheca la sua preoccupazione e il dispiacere per la sorte dei dipendenti.

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