La storia delle Casse rurali raccontata a fumetti

PADOVA. «Oggi faremo un viaggio nella nostra storia. Solo conoscendo il passato possiamo vivere il presente e guardare fiduciosi al futuro». Così la giovane insegnate si rivolge ai suoi alunni, sulla corriera che li porterà a Loreggia. E così prende il via “Non è la solita storia”, graphic novel pubblicato da pochi giorni dall’editrice Ecra per conto della Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, che narra di una scolaresca padovana in gita scolastica e della scoperta loro (e dei lettori) di un capitolo della storia veneta e italiana avvolto dalla polvere del passato.
Già i trenta chilometri che separano i ragazzi dalla meta diventano, nelle pagine iniziali, l’occasione per evocare visivamente il tempo andato, quando l’aristocrazia regnava e nelle campagne dilagava la miseria e, nel contempo, per descrivere l’impetuosa evoluzione economica che, in una manciata di decenni recenti, ha mutato il panorama agreste del nordest in una continua, gremita sfilata di capannoni industriali.
L’arrivo a villa Polcastro Wollemborg Gomiero di Loreggia rappresenta, poi, la ragione stessa del viaggio e coincide con la “entrata in scena” di un personaggio poco noto, ma che appartiene al capitolo più innovatore dell’epopea ottocentesca e liberale del nostro paese. Si chiamava Leone Wollemborg e proprio a Loreggia, 130 anni fa, il 9 luglio 1883, fondava la prima Cassa Rurale italiana, con l’intento di offrire ai fittavoli e ai contadini in genere la possibilità di ottenere prestiti a basso interesse e di lunga durata così da acquistare lotti di terreno sufficienti al sostentamento della famiglia, spesse volte numerosa. L’esperienza ebbe tale successo, da diffondersi rapidamente in tutto il Veneto e in tutta Italia, tanto che nell’arco di pochi anni le Casse Rurali diventarono centinaia. «La nostra fortuna» dichiarava Wollemborg «non può fondarsi sullo sfruttamento degli altri, ma deve essere posta al servizio degli altri».
Nato a Padova nel 1859 da un famiglia ebrea di origine tedesca e laureatosi in Giurisprudenza a soli diciannove anni, Wollemborg, liberale e progressista, sarebbe poi diventato deputato, senatore (sua la legge che permetteva la vendita a prezzo popolare del chinino, farmaco indispensabile per debellare la malaria) e, per pochi mesi, addirittura ministro delle Finanze. A lui, ai suoi ideali cooperativistici, è dedicato il libro “Non è la solita storia”, messo a disposizione dei propri clienti dalla Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo o acquistabile via internet al prezzo di 10 euro.
Il libro, in brossura, è composto da novantasei pagine di fumetti a colori, sceneggiati dallo scrittore bergamasco Marco Carminati e illustrati con una tecnica grafica suggestiva e coinvolgente da Emanuele Fucecchi, vignettista romano che vanta collaborazioni con Il Fatto Quotidiano, Avvenire, Il Foglio, Linus e con varie trasmissioni televisive. «Trovo la figura di Wollemborg molto interessante» dice Fucecchi. «Penso sia davvero una di quelle persone che cambia, nel suo tragitto, il corso della storia. Che fa cose fortemente diverse da quelle che l'educazione e la famiglia sembrerebbero suggerirgli. Uomini di discontinuità che portano il testimone qualche bivio più avanti. Mi è piaciuto intuirne temperamento e umanità dai tratti del viso, nelle poche sbiadite foto in cui è rimasto impresso».
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