La strage dei ragazzi 15 anni fa «Ma l’amicizia non muore mai»

Il 5 aprile non è solo una data ma una ferita indelebile nell’anima di un’intera generazione di padovani. Il 5 aprile 2005 morivano Mattia Tindaci, 18 anni, e i fratelli Nicola e Vittorio De Leo, 18 anni e 17 anni. Giovani nati e cresciuti in città, che rimangono nel cuore di centinaia di uomini e donne che all’epoca erano solo ragazzini. Oggi è l’anniversario di una giornata che molti vorrebbero dimenticare. «Mi piace pensare che voi ci guardiate, che abbiate visto quanto è stata dura. Aver condiviso la vostra amicizia è qualcosa che non si può cancellare, nessuno muore davvero quando vive così intensamente dentro i ricordi di qualcun altro», scrive l’amico fraterno Jack in una lettera di una pagina (a pagina 30) rivolgendosi agli amici scomparsi. Una lettera commovente quella di Jack, che preferisce firmarsi col nome usato tra i ragazzi e non con quello all’anagrafe. Un gesto che commuove e che testimonia la profonda amicizia che legava i giovani; una tragedia che ha sconvolto non solo le famiglie, ma un’intera città. È la sera del 5 aprile di 15 anni fa quando la Ford Fiesta di Francesca Volpe, 21 anni, sbanda sul rettilineo della statale di Riese Pio X, nel Trevigiano, e si schianta contro un platano. A bordo oltre a lei ci sono Mattia, Vittorio, Nicola e Alessandro Faltinelli, 17 anni, rimasto ferito.
battaglia legale
Nonostante la battaglia legale che da subito intraprendono i genitori di Mattia Tindaci, commercianti del centro storico, secondo la giustizia alla guida dell’auto c’è il figlio Mattia, che ancora non ha la patente ma solo il foglio rosa. Sul sedile anteriore Alessandro con in braccio Francesca. Sui sedili posteriori i fratelli Vittorio e Nicola, figli del noto psichiatra Diego De Leo. I cinque amici stavano rientrando a Padova e provenivano dall’istituto Filippin di Paderno del Grappa, dove erano andati a prendere Vittorio. Aveva la febbre e non se la sentiva di ritornare da solo. E così il quartetto era partito da Padova dopo aver cenato in una pizzeria del centro storico. Arrivati a Paderno, hanno fatto salire Vittorio e poi hanno puntato dritti verso Padova. Tre di loro hanno incontrato la morte. La Ford Fiesta, che procedeva a 100 chilometri orari, uscì di strada per schiantarsi contro un platano.
l’incidente
Stando alla ricostruzione degli investigatori, il conducente aveva intravisto un’auto all’incrocio e, temendo che non si fermasse, aveva scartato a sinistra perdendo il controllo della vettura che finì in testacoda contro l’albero. L’impatto fu violentissimo: si salvarono Francesca e Alessandro, sbalzati all’esterno dell’abitacolo. La Procura di Treviso aprì un’inchiesta per omicidio plurimo e Francesca venne iscritta nel registro degli indagati perché aveva prestato la sua auto all’amico che aveva solo il foglio rosa, mentre lei possedeva la patente da meno di 10 anni. Il procedimento si concluse con il patteggiamento. Poi il processo civile stabilì i risarcimenti per la famiglia De Leo e i superstiti. —
alice ferretti
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