Scuola, saltano 39 cattedre nel Padovano: mancano all’appello 2470 studenti

I sindacati chiedono un incontro urgente con il provveditore. Flc-Cgil: «Faremo il possibile per tutelare i posti di lavoro». Invariate le posizioni per il personale Ata

Felice Paduano
Calano le cattedre nelle scuole del padovano
Calano le cattedre nelle scuole del padovano

Il calo delle cattedre nelle scuole del Padovano era ormai questione di tempo. Per l’anno scolastico 2025/2026 si sono iscritti 2.470 studenti in meno rispetto a quelli attuali, già in vertiginoso calo rispetto all’anno scolastico precedente. Meno studenti, appunto, meno cattedre. Ecco che ieri mattina l’Ufficio scolastico provinciale ha inviato una prima informativa ai responsabili sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals: dai numeri è subito emerso che a settembre ci saranno 39 docenti in meno nelle posizioni comuni, ossia con incarichi che non riguardano né gli insegnanti di sostegno, né i supplenti a spezzoni.

Ma non è la sola novità. Sale il numero di insegnanti di sostegno, che saranno 21 in più, in un settore in cui i docenti specializzati con corsi universitari specifici sono ancora troppo pochi per colmare le richieste. I posti di potenziamento restano 683, senza tagli.

Si tratta di posizioni aggiuntive nelle scuole, create con la riforma “Buona scuola” che servono per portare a termine progetti non curricolari. Il personale Ata, i cosiddetti bidelli, non verranno toccati: resteranno 2.560 nonostante il calo delle iscrizioni.

Di recente, infatti, il ministero dell’Istruzione ha deciso di spostare all’anno scolastico 2026/2027 il taglio programmato. Per gli insegnanti di educazione motoria è prevista una diversa divisione, specialmente nelle scuole primarie. Immediate le reazioni dei sindacati e dei presidi.

«I primi dati che ci sono stati comunicati dall’Ufficio scolastico non suddivisi per comparti», osserva Mara Patella, segretaria Flc-Cgil, «Abbiamo già chiesto al provveditorato un incontro urgente con Roberto Natali. Solo dopo potremo dare un giudizio completo. Faremo il possibile per garantire quanti più posti di lavoro possibili e per tutelare la qualità dell’offerta formativa».

L’incontro è stato chiesto da Loris Bortolazzi, segretario Uil Scuola. Quasi tutti i dirigenti scolastici si aspettavano il calo delle cattedre. «Era scontato che 2.470 iscritti in meno, dovuti al drastico calo delle nascite, si facessero sentire a livello occupazionale», spiega Concetta Ferrara, preside al IX istituto comprensivo.

«Perdere 39 cattedre», aggiunge, «è una bella botta. Speriamo che, nel momento in cui sarà formulato l’organico di fatto, i posti di lavoro da eliminare siano di meno. Per il resto non c’è da drammatizzare, il numero dei posti per il potenziamento e del personale Ata rimane invariato. L’hanno scorso i funzionari dell’Ufficio scolastico hanno dimostrato la massima disponibilità per venire incontro alle esigenze delle singole scuole».

Un commento arriva anche dal dirigente del Calvi. «Bisogna osservare che l’organico di diritto in ogni singola scuola, spesso, non è uguale all’organico di fatto che sarà definito, nei prossimi mesi, in base alle richieste specifiche che saranno effettuate dai singoli presidi», spiega Giuseppe Turetta, «Per quanto riguarda il Calvi ci è stato assicurato che noi avremo una cattedra in più di potenziamento per andare a coprire il nuovo indirizzo dell’Intelligenza artificiale». 

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