L’Albero del Tesoro diventa realtà Sarà il primo parco inclusivo sensoriale

Ci sono voluti tre anni per progettarlo, e sembra un tempo lunghissimo. Ma l’Albero del Tesoro non sarà un parco come gli altri. L’hanno immaginato - non solo idealmente - ventisei scuole, cioè 1.378 alunni e 80 insegnanti, con il progetto “Pensiamo, costruiamo e giochiamo insieme”, che ha avuto il suo culmine in un’incantevole mostra di lavori a giugno. Ora, chiusa la fase preparatoria, in via Siena - alle porte del Basso Isonzo - si può posare la prima pietra. E può concretizzarsi il primo parco comunale totalmente inclusivo e sensoriale di Padova, uno dei pochi in Italia, dove le aree verdi attrezzate in questo modo sono ancora soltanto il 5% del totale. Sarà un parco di tutti e per tutti.
lavoro di squadra
Sedici enti della città, impegnati nel sociale e nel campo della disabilità, e cinque sponsor generosi hanno collaborato al progetto che nasce per volontà della Fondazione Robert Hollman - che si occupa a Padova e a Cannero di sostegno e consulenza allo sviluppo dei bambini con deficit visivi - e del Comune. Il parco, attrezzato e organizzato proprio come hanno suggerito gli alunni, costerà un milione di euro e occuperà un’area di 5.600 metri quadrati. Il cantiere che parte realizzerà i primi due lotti dell’opera, ma il terzo è già stato finanziato dal Comune con 250 mila euro.
la cerimonia
Mercoledì alle 11 ci saranno il vicesindaco Arturo Lorenzoni, l’assessore all’Ambiente Chiara Gallani, quella alle Politiche educative Cristina Piva e la direttrice amministrativa della Fondazione Hollman, Maria Eleonora Raffo. La posa della prima pietra darà il via ai lavori. E la cerimonia, coerentemente con il progetto, sarà tradotta nel linguaggio dei segni.
com’è nato
Partendo dalla lettura di un libro - Il tesoro del labirinto incantato, che parla di animali diversi e ciascuno con le sue abilità e i suoi difetti - i bambini hanno ragionato con i loro insegnanti (formati appositamente) sulle proprie abilità e su quelle degli altri. Poi hanno sperimentato concretamente, con qualche giornata nei parchi, cosa vuol dire riuscire o non riuscire a fare certe cose. C’è chi si è fatto spingere su un passeggino per capire cosa vuol dire stare su una sedia a rotelle. Chi si è messo una benda sugli occhi. Chi si è messo le cuffie e la musica ad alto volume per non sentire voci e rumori. Così hanno capito che ogni limite apre le porte a un’opportunità e che ogni abilità mancante o carente si può compensare con un’altra più accentuata. Per questo l’Albero del Tesoro sarà il parco più ricco e probabilmente anche il più amato dai bambini. —
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