«L’allievo pilota tradito da un malore»

«Damljan amava volare. Era la sua grande passione, alla quale dedicava le sue energie quando non era impegnato al lavoro». Sono ore terribili, queste, per la famiglia Batovac che piange Damljan, 29 anni, residente a Taio, in Trentino, precipitato venerdì al campo di “Volopuro” di via Marzare 51.
Dalla Serbia, papà Milomir e mamma Ljiljana, con i figli Damljan e Milica, erano arrivati in Trentino alla fine degli anni Novanta e in questo periodo il 29enne era impiegato come pizzaiolo al ristorante pizzeria Al Caminetto, a Molveno.
I familiari di Batovac, dopo aver raggiunto ieri in mattinata Villa Estense, in serata sono rientrati in valle di Non: «Dovranno essere effettuati accertamenti sulla salma, per questo ancora non sappiamo quando sarà possibile iniziare a pensare al funerale», ha spiegato la sorella Milica. «Così come ancora non sappiamo con esattezza cosa possa essere accaduto venerdì: si parla di un malore ma ci diranno, dopo gli accertamenti probabilmente».
Damljan Batovac non era più un semplice allievo. Da aprile scorso, mese in cui aveva cominciato il corso a Villa Estense, aveva già accumulato almeno una dozzina di lezioni con addosso il paramotore. L’associazione sportiva Volopuro, d’altra parte, è specializzata nella preparazione di chi si avvicina a questo mondo, anche se privo di esperienza. «Con il nostro esclusivo metodo formativo, in pochi giorni impari a volare» si legge nel sito internet dell’associazione «Fin dai primi anni’ 90 abbiamo tentato di abbinare al parapendio una motorizzazione che ci permettesse di non dover salire sulle cime delle montagne per poter volare, ma di poter decollare comodamente direttamente dai prati vicino a casa». Il paramotore è disciplina che raccoglie sempre più consensi soprattutto per la facile praticabilità: «Con le moderne attrezzature e una formazione di qualità è ora possibile affrontare percorsi di oltre 100 chilometri senza scalo, gironzolare per le campagne e le montagne scattando fotografie da punti di vista inediti, passeggiando letteralmente per i cieli, oppure di sfiorare prati e boschi volando radenti sulle campagne» spiegano ancora dalla Volopuro, che non sottovaluta la questione sicurezza «Questa specialità prevede un adeguato e specifico percorso formativo, disponibile esclusivamente nelle scuole certificate in conformità ai programmi didattici predisposti dall’Aero Club d’Italia, che è stato studiato appositamente per raggiungere facilmente il traguardo dei voli solisti in autonomia anche a chi stacca i piedi dalla propria ombra per la prima volta».
Fabrizio Bedana, titolare della Volopuro, conferma l’adeguata preparazione del 29enne trentino: «Aveva già una dozzina di lezioni alle spalle ed era sicuramente preparato. Per questo crediamo che a causare l’incidente sia stato un malore: non si spiegherebbe altrimenti la scelta di compiere una virata a quell’altezza, a poco più di venti metri».
L’autorità giudiziaria ha imposto il sequestro del paramotore utilizzato dalla vittima, anche per accertare eventuali malfunzionamenti dell’apparecchio. —
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