L’ambigua proposta del male

Il nome è azzeccato: d'altronde il male è perfetto e pungente quando decide di lanciare la sfida. Perfetto ma pure prevedibile e scontato. Cosicché Biancaneve, personaggio fiabesco che ha fatto...

Il nome è azzeccato: d'altronde il male è perfetto e pungente quando decide di lanciare la sfida. Perfetto ma pure prevedibile e scontato. Cosicché Biancaneve, personaggio fiabesco che ha fatto prendere sonno a generazioni di bambini, diventa oggi il nickname di una strage organizzata finalizzata alla distruzione di generazioni giovani. Probabilmente chi l'ha ideata tiene nel cuore il sogno di creare confusione e ambiguità al fine di produrre: in qualche luogo vale pur sempre il principio machiavellico del fine che giustifica i mezzi. L'augurio e la speranza è che gli ideatori trovino, poi, il coraggio e la responsabilità di tale forzatura: se le carceri sono in stato di sovraffollamento e di disperazione è grazie a questi trucchi del mestiere che complicano la vita a migliaia di persone.

Nel codice penale c'è il concorso esterno in associazione a delinquere: penso che il principio che anima tale proposta sia sulla stessa linea. L'ambigua proposta di questo chewing gum altro non appare come l'ennesimo tentativo di usare i giovani con scopo di lucro, mostrando loro come il gatto e la volpe siano pure essi personaggi reali e non solo fiabeschi. Se il male è prevedibile, la speranza è disarmante e sta nell'intelligenza dei giovani: stanchi di gente che li fa addormentare con la versione deturpata della fiaba di Biancaneve, trovino il coraggio di firmare la loro vita da protagonisti, ignorando con eleganza e fierezza tutti coloro che vendono "fumo" nel tentativo di far credere loro che anche in pieno agosto scende la "neve". Si legge nel Vangelo della Passione: «È necessario che qualcuno muoia per il popolo». Mi piace pensare che qui a Padova qualcuno sia così intelligente da fermarsi un attimo prima e trovare il coraggio di gridare: «Se non vuoi rovinarti, non andare in quel posto». In tal caso la Vita ringrazia chi l'aiuta.

Don Marco Pozza

cappellano del carcere

"Due Palazzi"

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