L'anticipazione dell'ex leghista Bottacin: "Tosi è fuori"

Giornata di voci e smentite sulla cacciata del segretario della Liga veneta, poi alle 22 l'annuncio del segretario federale. Commissariato anche il partito a Venezia

PADOVA. Sono le 22 quando Matteo Salvini twitta: "Prendo atto che Flavio Tosi è decaduto dalla Lega Nord". Si conslude così una giornata fitta di voci e smentite. Anche in serata Tosi aveva detto a Otto e Mezzo: "Sono ancora nella Lega, salvo imprevisti". E poi spiega: "Io oggi non ho parlato con Salvini ma ci sono persone al lavoro per noi". Pare che il pontiere di cui Tosi si fida ciecamente sia il lombardo Giorgetti, che starebbe trattando con Bossi. Il sindaco di Verona aggiunge: "Se accettano la mia fondazione e se tolgono il commissario della Liga veneta, poi una soluzione sulle liste la si trova".

Scaduto alle 14 l'ultimatum, si sono inseguite per tutto il giorno voci e smentite su Tosi fuori o dentro la Lega Nord. Secondo la corrente di pensiero predominante (di ufficiale ancora nulla) il segretario veneto sarebbe stato dichiarato decaduto da socio militante della Lega per il rifiuto di abbandonare la sua fondazione.

Lunedì il consiglio di disciplina della Lega Nord, riunito a Milano, su proposta di Umberto Bossi aveva concesso una dilazione di altre 24 ore al segretario della Liga Veneta, chiamato a scegliere fra la sua fondazione e il partito. Alle 14, scaduto anche questo nuovo termine, Tosi è stato dato inizialmente fuori dal Carroccio da una serie di voci che arrivavano da esponenti vicini al federale. Un post di Gianpaolo Bottacin, ex presidente della provincia di Belluno, scriveva ad esempio: "Fuori. Game Over", citando fonti milanesi. L'indiscrezione, però, è stata seccamente smentita da via Bellerio. La situazione sarebbe ancora fluida, insomma. Smentita anche l'altra indiscrezione secondo cui Tosi avrebbe inviato una lettera a Salvini in cui propone un accordo in cinque punti. Proposta scritta però che non sarebbe mai arrivata nelle mani di Matteo Salvini. Fra le voci, una riportata in serata dall'agenzia Agi parla di due condizioni poste da Tosi per restare: no al commissariamento del partito in Veneto, no a una lista Zaia. Solo liste civiche in cui inserire anche propri uomini.

Ecco il post dell'ex leghista Bottacin, che sostiene di avere buone fonti.

La proposta di accordo. Una proposta di accordo, scritta nero su bianco. L’avrebbe inviata Flavio Tosi a Matteo Salvini in queste ore. Ma ancora non sarebbe arrivata nelle mani del segretario federale. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari leghiste, nel testo vi sarebbe il via libera di Tosi su alcune delle condizioni poste ieri nell’ambito del comitato di disciplina e garanzia. L’unica condizione che il segretario della Liga veneta avrebbe respinto categoricamente al mittente è la figura del commissario ad hoc per le elezioni.

Stando alle fonti, la partita comunque si dovrebbe concludere entro la giornata. Salvini si trova a Strasburgo per la seduta del Parlamento europeo, mentre Tosi sarebbe a Roma, ufficialmente per incontri istituzionali. Le condizioni che il comitato avrebbe posto al sindaco di Verona sono sostanzialmente tre: non ci dovrà essere alcuna lista a suo nome alle regionali venete; la lista della Liga veneta sarà decisa dal direttivo nazionale (guidato dallo stesso Tosi) ma i nomi dovranno passare il vaglio del commissario ad hoc Gianpaolo Dozzo; infine, il sindaco di Verona dovrà garantire che non presenterà la sua Fondazione "Ricostruiamo il Paese" in nessun luogo alle prossime amministrative. Dal canto suo, al governatore Luca Zaia sarà concesso di presentare una lista a suo nome: ma dovrà trattarsi di una civica vera, senza candidati iscritti alla Lega.

Tosi a Roma per incontrare Alfano. Il sindaco «ribelle» della Lega Nord Flavio Tosi potrebbe incontrare oggi a Roma il segretario di Ncd Angelino Alfano. Lo si apprende da fonti parlamentari. La scorsa settimana il primo cittadino di Verona ha visto (ufficialmente per parlare di sicurezza) il ministro, obiettivo degli attacchi politici di Matteo Salvini. Il segretario della Lega non gradì.

L'ultimatum. Era stato prorogato di un giorno, fino alle 14 di oggi martedì 10 marzo 2015, l'ultimatum della Lega Nord a Flavio Tosi: o lascia la sua fondazione Ricostruiamo il paese o verrà espulso dal Carroccio. E proprio alle 14, in via Bellerio a Milano, è iniziata una riunione del consiglio di disciplina, sotto la presidenza di Bossi. Lo stesso Zaia, che in mattinata aveva annullato tutti i suoi appuntamenti, potrebbe essere a Milano. «Spero che Tosi non lasci la Lega, ma in ogni caso in Veneto vinceremo comunque». Lo ha detto Roberto Maroni.

«A mio avviso dovrebbero fare un passo indietro tutti e tre, Salvini, Tosi e Zaia, per motivi diversi, se lo facessero, si ricomporrebbe la frattura e andremmo vincenti verso le elezioni di maggio». Lo ha detto il vicepresidente leghista del Consiglio regionale veneto, Matteo Toscani, fedelissimo di Tosi, fondatore del gruppo «Impegno veneto», intervenuto stamattina a Radio Città Futura. « Tosi è piuttosto avvilito e demoralizzato per la situazione, non solo per lui e per chi lo sostiene, ma anche per la Lega». Se la commissione presieduta da Bossi voterà per l'espulsione di Tosi che non appare intenzionato a rinunciare alla sua Fondazione, è «probabile, anzi inevitabile - secondo Toscani - che Tosi si candidi lo stesso alle prossime elezioni regionali. L'auspicio è che non accada. L'uscita di Tosi dal partito sarebbe devastante, perché favorirebbe una vittoria della candidata di Renzi in Veneto, che è sempre stato governato bene dal centro-destra e sarebbe un peccato perderlo per lotte intestine. È una rottura non ancora consumata, ma evidente e tangibile».

Intanto il consiglio di disciplina della Lega Nord, riunito lunedì a Milano sotto la presidenza di Umberto Bossi, ha sospeso per sei mesi il segretario provinciale di Venezia, Alberto Semenzato, commissariando di fatto il partito in quella provincia.

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