L’appello da Roma «Adesione a Iccrea vantaggio per le Bcc»

Il dg Pastore: «Alcune banche preferiscono la Ccb di Trento ma non è una questione di distanza: contano i servizi»
Di Riccardo Sandre
CARRAI..CONFERENZA STAMPA BCC ALTA PADOVANA CAMPODARSEGO CARRAI.
CARRAI..CONFERENZA STAMPA BCC ALTA PADOVANA CAMPODARSEGO CARRAI.

PADOVA. «La scelta della capogruppo per le Bcc dovrebbe privilegiare i servizi e non la distanza chilometrica. E questo vale anche per il Veneto». A dirlo è il direttore generale di Bcc di Roma e presidente di Bcc Sistemi Informatici Mauro Pastore, la società di Iccrea che gestisce l’informatica bancaria di circa un terzo delle Bcc italiane. Nella nostra regione, gli istituti di credito cooperativo devono scegliere, entro aprile, se aderire al gruppo bancario Iccrea, oppure alla Cassa Centrale Banca di Trento. Scelta obbligata dalla riforma della banche di credito cooperativo.

In una situazione che vede i 25 istituti veneti spaccati (si parla di un rapporto di 15 a 10), qual è l’auspicio di un istituto che ha scelto fin da subito la sponda romana nella gara tra Iccrea e Ccb?

«Iccrea non è un istituto romano ma nazionale dove tutte le Bcc italiane sono rappresentate. Gli istituti avranno tempo fino a 10 giorni dopo l’approvazione del bilancio 2016 e quindi intorno ad aprile per scegliere il proprio gruppo e sebbene in Veneto una certo numero di istituti guardi con favore a Cassa Centrale Banca c’è ancora un’ampia fascia di indecisi».

Il tessuto economico locale ha sempre visto con favore il mantenimento di un’autonomia di scelta che rischia di venire meno. Può essere questo un motivo della spaccatura?

«Alcuni istituti preferiscono la Ccb di Trento perché è più vicina ma le libertà previste dalla riforma saranno uguali in entrambi i gruppi. Un’autonomia basata sul rischio che premierà gli istituti virtuosi e che vedrà come centrale la questione dell’efficienza e dei servizi. Iccrea è solida e fortemente capitalizzata, Ccb deve fare un aumento di capitale di circa 1 miliardo, di cui 600 milioni dovranno essere versati dalle Bcc aderenti. Chi pensasse che partecipando cospicuamente all’operazione potrebbe ottenere una maggiore autonomia secondo me si sbaglia. In ogni caso l’autonomia va ben gestita, e le scelte tecniche devono essere scevre da condizionamenti, altrimenti si rischiano pasticci».

Si parla spesso anche delle difficoltà relative all’armonizzazione dei sistemi informatici, quali sono i rischi?

«Nel credito cooperativo sono 3 i sistemi principali: circa 130 Bcc si appoggiano a Bcc Sistemi Informatici di Iccrea, circa un centinaio di banche utilizza Phoenix, una cinquantina Ibt. Iccrea ha già ora le interfacce di dialogo con ogni sistema. Nessun problema quindi, anche se in un secondo momento ci potrebbe essere l’eventualità di ragionare di un sistema unico, certamente più efficiente e economico ma ripeto non è né necessario né previsto».

A un anno e poco più dall’acquisizione della Bcc Padovana quali sono i risultati?

«Siamo molto soddisfatti. Siamo riusciti a creare un eccellente sinergia tra banca e territorio con il concorso fattivo dei dipendenti della ex Padovana che si sono integrati con i nostri anche grazie a scambi di personale tra Roma e Padova che hanno arricchito tutti. Dal lato del territorio abbiamo ripreso a lavorare con imprese significative rianimando rapporti prima sopiti. Bcc di Roma è solida e liquida e le condizioni per lavorare in un territorio effervescente come quello dell’Alta padovana sono eccellenti».

Ma la connessione con un territorio si misura anche in iniziative a supporto della comunità. Quanto è stato fatto ad oggi?

«Nel 2016 abbiamo scelto di donare 250 mila euro in 300 iniziative sociali affidate a 3 comitati locali costituiti da figure di spicco delle comunità. Abbiamo puntato sugli investimenti di piccolo calibro e diffusi perché ci rendiamo conto che pure in un’area ricca come quella di Padova le difficoltà sono molte e variegate e per l’associazionismo E anche cifre che possono sembrare basse, la media è intorno ai 700-800 euro a donazione, diventano motore di iniziative importanti per alleviare le difficoltà».

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