È morto Aldo Caron, ha fondato a Galliera il centro di recupero
Figura schietta e generosa, sua l’idea del “Villaggio della speranza”

Ha lottato contro il suo demone più oscuro e, una volta vinto, ha scelto di non voltarsi dall’altra parte. Aldo Caron, scomparso sabato 7 giugno all’età di 79 anni all’ospedale di Bassano dopo una malattia che lo aveva colpito a febbraio, ha fatto della sua rinascita una missione per gli altri. Per chi come lui aveva conosciuto il baratro dell’alcolismo, ha costruito un sentiero di speranza.
Figura schietta e generosa, è stato per anni il cuore pulsante del “Villaggio della Speranza” di Galliera Veneta, centro di recupero fondato insieme al dottor Augusto Chiodini, già direttore del Sert di Cittadella. Un’alleanza umana e professionale nata da una convinzione profonda: ogni persona, nonostante tutto, può risorgere.
«In Aldo» raccontava Chiodini, «trovai una verità e un’onestà rare. Insieme cominciammo nella vecchia portineria dell’ospedale. Superammo scetticismo e ironie. Lui era un ex alcolista, eppure divenne un esempio». Caron contribuì anche alla nascita del centro diurno “Il Parco”, luogo di ascolto e accoglienza per chi cerca una via d’uscita dalla dipendenza. Lo ricorda anche il sindaco Italo Perfetti: «Era un uomo schietto, diretto, vero, ma con un cuore gentile. Si è speso senza riserve per il Villaggio della Speranza. Lo ricorderemo con gratitudine, rispetto e profondo affetto».
Oggi il Villaggio è più vivo che mai, grazie anche al lavoro del presidente Elvio Fabris. Ma il motore di tutto resta la scintilla accesa anni fa da Aldo Caron. E ora, il suo ricordo.
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