L’Arpav: «Pericolo ozono non uscite dalle 11 alle 19»

TEOLO. Altri due giorni, forse meno, di caldo torrido, poi da domani, più verso sera che al pomeriggio, le temperature africane di queste ore dovrebbero scendere di qualche grado, con una maggiore ventilazione. Attenzione, però, all’ozono, le cui concentrazioni nell’aria potranno superare la soglia di informazione (180 microgrammi/m³) e localmente anche quella di allarme (240 microgrammi/m³). All’Arpav di Teolo gli esperti concedono qualche speranza ai veneti, e dunque anche ai padovani, tormentati da temperature africane e dall’umidità.
Marco Monai, lei è il capo del gruppo di meteorologi che quotidianamente emettono i bollettini previsionali sul tempo. Ci incoraggia ad essere fiduciosi su un’attenuazione del gran caldo che ci opprime?
«Senz’altro. Il culmine verrà raggiunto in queste ore, poi da venerdì le temperature non potranno che scendere, magari all’inizio moderatamente, ma probabilmente durante il fine settimana in maniera anche più avvertibile».
Guardando più in là, verso fine mese-primi di agosto, si può ritenere che i picchi raggiunti a luglio non si registreranno più oppure c’è il rischio, concreto, di ritorni ciclici della “bolla” africana?
«La speranza, come si dice, è l’ultima a morire, quindi è lecito sperare che non si tocchino più temperature così elevate. Tuttavia, da meteorologo, debbo ricordare che ci sono stati dei precedenti, in particolare la famosissima estate 2003, che è stata caratterizzata da punte molto alte a giugno e, paradossalmente, anche ad agosto. Per cui non è affatto detto che nelle prossime settimane non si ripresentino condizioni di caldo intenso».
In ogni caso, questo resta un luglio da ricordare...
«Assolutamente sì. Ormai ci stiamo avvicinando ai precedenti record, che risalgono al 1994 e al 2012. Ci stiamo avviando a catalogarlo come il luglio più caldo degli ultimi 30, forse 50 anni. Da sottolineare pure l’elevatissimo tasso di umidità».
Temporali e rovesci in vista. È possibile che dalle montagne sconfinino in pianura?
«Sì, potrebbe succedere in maniera direi occasionale già da oggi pomeriggio-sera, in maniera un po’ più organizzata da venerdì e senz’altro durante il week end».
Alti tassi di ozono registrati negli ultimi giorni. Voi siete un po’ preoccupati per questa impennata dei valori. Quali sono le aree del Veneto dove si concentra un reale pericolo per la popolazione?
«Abbiamo delle situazioni diffuse di superamento della soglia di informazione, ma anche una presenza molto elevata del gas a Mestre, dove (al parco della Bissuola, ndr) è stata superata la soglia di allarme».
E le altre zone interessate?
«Premessa: il problema dovrebbe persistere sino a domani, e poi risolversi gradualmente con il cambiamento del tempo a partire da venerdì. Comunque, l’ozono può arrivare a toccare picchi elevati in tutte quelle aree di pianura già sensibili, oltre a quelle a ridosso della pedemontana. Parliamo di Treviso, Padova e Verona, oltre alla stessa Venezia».
Consigli da dare?
«In questi casi è opportuno per tutta la popolazione, non solo per le fasce a rischio (bambini e anziani, ndr), evitare, per quanto possibile ovviamente, di uscire dalla tarda mattinata sino al tardo pomeriggio, diciamo dalle 11 alle 19, e men che meno di svolgere attività fisica. Comunque, sul nostro sito (www.arpa.veneto.it) si possono trovare tutte le indicazioni utili in tal senso».
Suggerimenti ulteriori?
«Ne ho uno, dettato dal buonsenso: ricordarsi di pulire i filtri dei condizionatori che utilizziamo non solo a casa, ma negli uffici e nei luoghi pubblici. È importantissimo, al fine di evitare problemi alla nostra salute».
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