L’Ascom contro tutti «Il nostro no vale per Deda e per Alì»
Il presidente Bettin chiude a qualsiasi nuova attività «Non c’è posto per cubature commerciali in questa zona»

ABANO TERME. “No a nuove grandi strutture di vendita”. Il mantra dell’Ascom non cambia, sia che si tratti di Due Carrare e di Deda, sia che si tratti di Abano e di Alì. «Questo per mettere subito in chiaro», spiega il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, «che noi non facciamo distinzioni. Siamo solo convinti che non ci sia bisogno di nuova cubatura commerciale e che non ci sia bisogno di cementificare il territorio, a Due Carrare come ad Abano». Chiarito questo, all’Ascom ribadiscono che se è stata battaglia dura in passato (soprattutto nei confronti dell’amministrazione Claudio) sarà battaglia dura anche in futuro. «Apprendo», aggiunge il presidente mandamentale dell’Ascom, Michele Ghiraldo, «che il Gruppo Alì-Aliper ha deciso di aprire un contenzioso legale nei confronti di Comune, Provincia e Regione. È un suo diritto, ma appellarsi a un superamento dei tempi, cioè a un aspetto formale e non di merito, è anche una dimostrazione di debolezza». All’Ascom dunque aspettano di vedere come si evolverà la situazione «certi, comunque, di avere fatto tutti i passi utili ad evitare che un nuovo centro di 12 mila metri quadrati sorga nei pressi di Villa Mocenigo Mainardi, anche se il parere della Sovrintentendenza, in questo caso e a differenza di Due Carrare, non risulta purtroppo vincolante», spiega Bertin. «In ogni caso ciò che emerge con chiarezza è l’assoluta uniformità di azione della nostra associazione e anche delle persone che ne fanno parte. Il sindaco di Abano era contrario quando era direttore generale dell’Ascom, rimane contrario anche nella nuova veste di sindaco della città termale, a dimostrazione che in Ascom la linea è chiara ed univoca. Cosa che non possiamo certo dire di tanti amministratori comunali o aspiranti tali che, in tutti questi anni, hanno inscenato il curioso (ma mica poi tanto) siparietto dello schierarsi contro i centri commerciali quando erano all’opposizione per poi diventare fautori delle grandi strutture di vendita quando sono diventati maggioranza». L’assessore Gian Pietro Bano conferma intanto un pettegolezzo. «Nell’indagine giudiziaria che riguarda Luca Claudio, a suo tempo tra le decine di faldoni i finanzieri avevano acquisito documentazione su tutto, compresa quella relativa alla questione Aliper».
Argomenti:commercio
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