L’asta dell’area “Cima” vinta dagli Scappini per oltre 2 milioni di €

Federico Franchin / ABANO TERME
È andata alla famiglia Scappini la vasta area di vocazione termale collocata sotto il colle San Daniele, tra Abano e Teolo. È stata la famiglia, già proprietaria degli hotel All’Alba e Palace Meggiorato, ad aggiudicarsi all’asta l’area di circa 88mila metri quadrati, al confine tra i due comuni. I nuovi proprietari si sono aggiudicati il terreno per circa 2 milioni e 130 mila euro, a fronte di un prezzo a base d’asta di circa 2 milioni e 266mila euro, determinato in riduzione ad un prezzo che si aggirava sui 3 milioni di euro, prima che il primo tentativo di aggiudicazione andasse deserto.
A condurre in porto l’asta è stato Marco Grassetto, curatore fallimentare della ex “Cima”, l’azienda lottizzante proprietria dell’area. Sugli 88 mila metri quadrati frapposti fra l’ex hotel Michelangelo e l’hotel Leonardo da Vinci, nei quali si trovano fra l’altro due pozzi termali da tempo non sfruttati, avevano posto gli occhi anni fa i Testimoni di Geova, decisi a farne la loro sede amministrativa nazionale. E proprio per questo erano decisi a pagare l’area 7 milioni di euro, investendo successivamente un’altra cifra ingente per costruirvi uffici, impianti e altre strutture. La Chiesa di Geova successivamente cambiò i propri piani. Fosse andata in porto la loro decisione, il curatore sarebbe stato in grado di liquidare tutti i creditori del fallimento.
Allo stesso modo, il comune di Teolo avrebbe tratto notevoli vantaggi attraverso l’introito di oneri di urbanizzazione e opere a scomputo. Ora si cambia e torna a farsi strada l’ipotesi di un parco acquatico, nei sogni da sempre della famiglia Scappini, la cui costruzione dall’altra parte del colle di San Daniele, è tramontata per il veto posto dall’Ente Parco Colli Euganei. Ad oggi è solamente un sogno nel cassetto.
«Abbiamo acquisito l’area, ma non abbiamo progetti sul tavolo», spiega Luca Scappini. «Diciamo che è un investimento per il futuro, magari per i nostri figli. Quell’area ha delle potenzialità, che potrebbero essere sfruttare tra un anno, due, dieci o venti. Questo è un periodo nel quale è giusto rimanere coperti, data la situazione decretata dalla pandemia».
La famiglia Scappini ha tra l’altro già un progetto pronto per essere realizzato stavolta a Montegrotto. Si tratta di un maxi family hotel, che sorgerà al posto degli alberghi Mondial, Monaco e San Marino, acquisiti all’asta, e già demoliti. I lavori hanno subìto un rallentamento a causa della pandemia, che si è messa di traverso al via del cantiere. Ora la famiglia Scappini attende i tempi giusti per coronare il primo dei due sogni che da sempre ha nel cassetto: un hotel con molte piscine, dedicato alle famiglie. ––
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