L’attacco hacker colpisce anche la Maschio Gaspardo

PADOVA. L’attacco hacker globale, che ha bloccato le multinazionali di mezzo mondo e parzialmente anche i sistemi di controllo della centrale nucleare ucraina di Chernobyl, colpisce duro nel Padovano costringendo Maschio Gaspardo e il magazzino in zona industriale del colosso dei trasporti Tnt a bloccare l’attività.
Così come accaduto in tutto il mondo, martedì pomeriggio i computer delle due realtà padovane si sono bloccati all’improvviso rendendo inaccessibili file e programmi. Unico mezzo per sbloccarli, secondo i messaggi comparsi sui pc, il pagamento di un “riscatto” da 300 dollari in bitcoin, la moneta elettronica che non lascia tracce rendendo impossibile risalire ai destinatari del pagamento.
Alla Maschio Gaspardo (300 milioni di fatturato annuo) la produzione, da martedì pomeriggio, è stata bloccata per valutare i danni e scongiurare il pericolo di fuoriuscita di dati riservati. Conseguentemente per gli operai impegnati nelle linee produttive – ovvero 250 addetti dello stabilimento di Campodarsego, altri 150 a Cadoneghe e 250 a Morsano al Tagliamento (Pordenone) – l’azienda chiederà la cassa integrazione ordinaria. Il blocco dovrebbe durare fino a domani compreso e quindi solo lunedì le linee produttive dei tre stabilimenti torneranno a funzionare regolarmente. Nel frattempo il personale amministrativo e commerciale ha continuato a lavorare grazie all’attivazione di indirizzi e-mail provvisori sul altri server. «La Maschio Gaspardo sta affrontando l’attacco cibernetico globale» si legge in una nota del gruppo. «Sono stati disattivati precauzionalmente alcuni sistemi informativi sospendendo la normale attività produttiva per valutare la situazione e programmare il pronto ripristino di tutte le funzionalità. Rimangono operativi tutti i servizi commerciali, in particolare quelli di assistenza e ricambi. Ogni sforzo è mirato a superare questa situazione quanto prima».
Anche la Tnt è rimasta coinvolta. Come riporta un comunicato già inserito nel sito internet, i dirigenti della multinazionale prevedono ritardi nella consegna e ritiro delle merci sino a quando non sarà risolto il problema. Il trasporto delle merci più penalizzato è quello internazionale e in particolare quello collegato agli Stati Uniti. La sede di via Inghilterra 12 è, praticamente, bloccata dal pomeriggio di martedì. A causa del mancato funzionamento dei sistemi informatici, per tutta la giornata di ieri sono rimasti fermi 70 autisti, 15 operatrici, 30 addetti all’assistenza e circa 80 operatori della logistica. In tutto 200 dipendenti. In allarme anche i sindacati di base presenti in Tnt. «Se il blocco dovesse protrarsi» osserva Vittorio Rosa, segretario di Sls «sarà fondamentale fare ricorso agli ammortizzatori sociali».
Matteo Marian
Felice Paduano
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