Lavori dell’Enel e Selvazzano resta senza elettricità

SELVAZZANO. L'interruzione della fornitura di energia elettrica dalle 8.30 alle 12, peraltro annunciata dall'Enel con dei manifestini gialli affissi ai pali della pubblica illuminazione e nelle...

SELVAZZANO. L'interruzione della fornitura di energia elettrica dalle 8.30 alle 12, peraltro annunciata dall'Enel con dei manifestini gialli affissi ai pali della pubblica illuminazione e nelle vicinanze delle attività commerciali, ha creato ieri mattina problemi e disagi ai negozianti e ai cittadini di Selvazzano. Lo stacco della corrente, necessario ai tecnici dell’Enel per eseguire in sicurezza alcuni lavori in una centralina stradale di via Scapacchiò, ha interessato alcuni civici delle vie Scapacchiò, Puccini, Monte Santo, Mascagni e Roma. Senza elettricità sono rimasti l'ufficio postale e la banca sul lato destro della via in direzione di Tencarola, mentre i bar non hanno potuto servire ai loro clienti, come tutte le altre mattine, caffé e cappuccini.

Problemi anche alla viabilità per il mancato funzionamento del semaforo sul trafficato incrocio tra via Scapacchiò e via Roma che non è stato presidiato dai vigili. In prossimità dell'impianto semaforico, ironia della sorte, intorno alle ore 10 si sono formate delle code perché con il riflesso del sole la lanterna della luce rossa sembrava accesa e questo ha tratto in inganno alcuni automobilisti che si sono fermati in attesa del verde. Solo dopo lo strombazzare di chi, invece, non era coinvolto dall’illusione ottica, si sono accorti che il semaforo era spento e sono ripartiti. «Quattro ore senza energia elettrica, per giunta di mattina, per chi ha un'attività sono un'eternità», commenta un esercente di via Scapacchiò. «Non si potevano studiare orari e forme diverse, come ad esempio intervenire sulla rete elettrica dopo la chiusura pomeridiana?». L'interruzione ha penalizzato soprattutto le persone anziane che si sono recate all'ufficio postale e nei negozi della zona a piedi e sono dovute tornare indietro a mani vuote.

Gianni Biasetto

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