Lavoro nero alla Dolce Vita

Sospesa l’attività e maxi sanzione da 48 mila euro alla pizzeria di Ponte San Nicolò
Di Riccardo Sandre

Maxi sanzione per lavoro nero alla pizzeria Dolce Vita di Ponte San Nicolò: sette lavoratori su nove erano completamente in nero. È quanto ha accertato la Direzione territoriale del lavoro di Padova dopo un controllo che ha fatto subito scattare la sospensione dell’attività imprenditoriale. I proprietari della struttura, ora in fase di cambio di gestione, dovranno fare i conti con una sanzione amministrativa stimata intorno ai 48 mila euro cui si aggiungono circa 15 mila euro di evasione contributiva. E la pizzeria, molto nota, riceveva spesso ottime recensioni e commenti positivi per un servizio che nascondeva invece lati davvero oscuri. L’ultimo commento postato alla fine di dicembre su un celebre social network recitava: «Buona la pizza, bravo il cameriere, cordiale e gentile. Posto bello, accogliente, sereno». Nel frattempo, già dal settembre 2015, i pochi dipendenti assunti regolarmente lamentavano di non ricevere né stipendi né buste paga.

Il 9 gennaio scorso quattro ispettori della Dtl di Padova entravano nel locale riscontrando che solo due lavoratori su nove avevano in qualche modo titolo per lavorare nei locali mentre per gli altri sette non è stato possibile presentare alcun documento che ne comprovasse l’assunzione in qualunque forma. «Di tale personale irregolare – si legge in una nota della Direzione territoriale del lavoro – adibito a diverse mansioni quali cuochi, pizzaioli e camerieri, alcuni risultavano impiegati da un tempo relativamente breve, circa una decina di giorni, mentre altri erano presenti sin dall’estate. Inoltre, alcuni dei suddetti risultavano già in forza con la precedente gestione per cui prestavano la loro attività lavorativa nel locale da diversi anni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova